Morto il professore Amedeo Quondam, uno dei più grandi italianisti degli ultimi decenni
È morto a Roma all'età di 80 anni Amedeo Quondam, storico della letteratura italiana, grande specialista del Rinascimento e professore emerito all'Università La Sapienza di Roma. La commemorazione funebre si terrà sabato 6 aprile alle 10.30 nell'aula magna di Lettere e Filosofia alla Sapienza.
L'Associazione degli Italianisti, che ha annunciato la morte "con grandissimo dolore e commozione", lo ricorda come "uno dei più grandi italianisti degli ultimi decenni, un maestro riconosciuto nel mondo, fondatore e già Presidente dell' Associazione degli Italianisti". L'associazione è stata fondata nel 1996.
Dal novembre 1978 all'ottobre 2013 Quondam è stato professore ordinario di Letteratura italiana alla Sapienza e dopo il pensionamento è stato proclamato professore emerito. Dal gennaio 1996 all'ottobre 2002 e dal novembre 2005 all'ottobre 2008 ha diretto il Dipartimento di Italianistica e Spettacolo della "Sapienza". Inoltre è stato presidente del Corso di laurea triennale in Studi italiani e coordinatore del Dottorato di Italianistica.
Esperto del Rinascimento in particolare, nel 2016 gli è stato conferito il premio Viareggio alla carriera "per i suoi fondativi studi sulla cultura di corte e la sua forma del vivere quale radice dell'identità italiana e modello primario di civilizzazione europea".
Tra i suoi libri:
- «Questo povero cortegiano». Castiglione, il libro, la storia (Roma 2000);
- Cavallo e cavaliere. L’armatura come seconda pelle del gentiluomo moderno (Roma 2003);
- La conversazione. Un modello italiano (Roma 2007);
- Tutti i colori del nero. Moda e cultura nell’Italia del Cinquecento (Roma 2007);
- Forma del vivere. L’etica del gentiluomo e i moralisti italiani (Bologna 2010).
