Morto il giorno di Natale infermiere del 118: il 2 gennaio sarebbe dovuto andare in pensione

Sarebbe andato in pensione il 2 gennaio Alvaro Rossi, infermiere della postazione 118 all'ospedale San Camillo di Roma. E invece, proprio il giorno di Natale, è morto a causa delle complicazioni derivanti dal coronavirus. Aveva provato in tutti i modi a sconfiggere la polmonite, in modo da tornare a casa dai propri cari e godersi la pensione dopo anni di duro lavoro. Non ce l'ha purtroppo fatta, e il suo decesso è stato registrato nella giornata di ieri, venerdì 25 dicembre. "Muore a 61 anni, ucciso dalla COVID-19, Alvaro Rossi, infermiere della postazione SET118 di San Camillo ARES 118 Roma – scrive il presidente nazionale del 118, Mario Balzanelli – Una vita spesa ad assistere, con notevole preparazione, grande amore e profonda passione, il prossimo, sempre e comunque, a qualunque ora del giorno e della notte. Una grande capacità di essere soprattutto leader nella competenza più alta che caratterizza la nostra missione, quella in ‘umanità'. La SIS118 si unisce al grande dolore dei colleghi e porge le più sentite condoglianze alla famiglia. Ad Alvaro, un abbraccio, nella prospettiva viva della fede".

Morto di covid Alvaro Rossi, infermiere del 118
E in queste ore sono tanti i colleghi e amici che stanno ricordando Alvaro sui social, increduli per la triste sorte che ha colpito l'uomo. Dipendente dell'ospedale San Camillo da trent'anni, aveva contratto il coronavirus in forma molto grave, tanto che i primi di dicembre era stato ricoverato in terapia intensiva perché non riusciva più a respirare da solo. La sua vita non è stata semplice: la moglie è morta quando le due figlie erano ancora piccole, e le ha cresciute da solo, tra molte difficoltà. Adesso che aveva superato tutto, e che voleva godersi il nipotino pensando solo a fare il nonno, l'ennesima tragedia.
