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Covid 19

Morto di coronavirus il carabiniere Ivano Rea: aveva 57 anni

Il brigadiere capo dei carabinieri Ivano Rea è morto a 57 anni ucciso dal Covid. Originario di Arpino, viveva a Sora. Il decesso è sopraggiunto mentre era ricoverato all’ospedale Spaziani di Frosinone. Tantissimi i messaggi di cordoglio alla famiglia del militare dell’Arma, l’ennesimo scomparso per la pandemia.
A cura di Alessia Rabbai
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Ivano Rea, brigadiere capo dei carabinieri, è morto di Covid all'età di cinquantasette anni, l'ennesima vittima nell'Arma per la pandemia. Il militare è scomparso nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 28 aprile. Aveva contratto il coronavirus e le sue condizioni di salute si sono aggravate, richiedendo il ricovero in ospedale, poi il decesso nella terapia intensiva dello Spaziani di Frosinone. Ivano era in pensione da due anni, viveva a Sora insieme alla sua famiglia. Lascia sua moglie e un figlio. La notizia della sua drammatica scomparsa si è diffusa in breve tempo, la comunità si è stretta intorno al dolore dei suoi cari, in attesa dell'ultimo saluto. I funerali saranno celebrati venerdì 30 aprile alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo ad Arpino, Comune di cui era originario.

I messaggi di cordoglio al brigadiere Ivano Rea

Tantissimi i messaggi in ricordo di Ivano Rea comparsi nelle scorse ore sui social network. "L'Arma dei carabinieri piange la scomparsa del brigadiere, per tantissimi anni in servizio effettivo presso la nostra Stazione Carabinieri – scrive su Facebook il vice sindaco di Civitella Roveto Pierluigi Oddi – Ricordiamo con affetto e stima una bella persona, che, in tanti anni di servizio, ha saputo onorare la divisa e svolgere al meglio il proprio lavoro. Il cordoglio di una comunità intera e dell’Amministrazione comunale giunga ai familiari, ai quali ci stringiamo con gratitudine. Il suo ricordo resterà vivo nella memoria dell’Arma, degli amici e di tutti di coloro che l’hanno conosciuto". Lo scorso marzo il covid ha ucciso Roberto Ceci, appuntato della stazione di Guarcino, poi a rimanerne vittima è stato Massimo Paris, comandante della stazione di Guarcino.

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