Morta dopo liposuzione: falsa dottoressa dei Parioli consigliava Lizarraga per interventi low cost

Sul caso di Ana Sergia Alcivar Chenche morta a quarantasei anni dopo una liposuzione in uno studio di medicina estetica a Roma gli inquirenti cercano una donna, che si sarebbe occupata di gestire la contabilità per il chirurgo José Lizarraga Picciotti. Si tratta della quarta persona la cui responsabilità sul decesso della paziente ecuadoregna è al vaglio della Procura della Repubblica. A questa donna, che gli investigatori stanno cercando, la quarantaseienne avrebbe dato i soldi dell'operazione, circa 4300 euro.
Una quarta persona nel caso della donna morta dopo una liposuzione
Ad essere iscritti nel registro degli indagati finora sono i nomi di tre professionisti: oltre al chirurgo Lizarraga, l’anestesista e l’infermiera, che si sono occupati della donna nello studio al civico 6 di via Francesco Roncati. Gli investigatori lavorano per capire se altre persone abbiano una presunta responsabilità nella vicenda che ha portato alla morte della paziente. Martedì prossimo 17 giugno la Scientifica tornerà nello studio medico abusivo sequestrato per fare un nuovo sopralluogo.
Il punto sulle indagini sulla donna morta dopo una liposuzione
Gli investigatori ascolteranno anche un'altra paziente, che si è sottoposta ad un intervento chirurgico lo stesso giorno della quarantaseienne morta, senza complicazioni. Le faranno delle domande per capire in quali condizioni si trovasse la stanza in cui è stata operata. Nel frattempo si attendono i risultati completi dell'autopsia sulla salma della donna, a rivelarsi fatale come riporta La Repubblica sarebbe stata un’embolia polmonare o una complicazione cardiaca.
L'appartamento in cui Lizarraga operava non aveva le autorizzazioni dal 2007. Gli investigatori valutano la posizione di una falsa dottoressa, che gestiva un ambulatorio abusivo ai Parioli e che avrebbe indirizzato alcuni pazienti da Lizarraga. Sotto alla lente d'ingrandimento della Procura c'è l'ipotesi di interventi chirurgici a basso costo, promossi attraverso i social network e indirizzati particolarmente alla comunità sudamericana a Roma.