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Metro A, Battistini diventa Unicusano: lo sponsor è l’università privata finita sotto inchiesta

La fermata della Metro A Battistini di Roma diventa ‘Battistini-Unicusano’. Una sponsorizzazione legale, ma molti si interrogano in merito all’opportunità di autorizzare tale pubblicità.
A cura di Enrico Tata
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La fermata della Metro A Battistini di Roma diventa ‘Battistini-Unicusano', con un grande cartellone che sponsorizza l'università privata all'ingresso della stazione. Negli ultimi mesi l'ateneo privato è finito al centro di un'inchiesta giudiziaria che vede coinvolto il patron Stefano Bandecchi.

Su Facebook lo scrittore Christian Raimo si chiede: "Ma l'indicazione metro Battistini-Unicusano è legale o una roba acchittata da Bandecchi? E se è legale, chi gli ha dato l'autorizzazione per fare questo scempio?".

La sponsorizzazione della fermata Battistini della Metro A

Formalmente la sponsorizzazione è legale ed è regolamentata sul sito di Atac. Viene definita ‘pubblicità non convenzionale in metropolitana': "Ciascuna stazione della metropolitana, diversa e indipendente, potrà essere personalizzata e anche combinata con altre, in funzione del target previsto".

Questo strumento di pubblicità, si legge ancora, "offre maggiore visibilità, creando un “effetto meraviglia”, rispetto alla tradizionale comunicazione su affissioni statiche, e garantisce un forte indotto mediatico. Possibilità di decorare tornelli, gabbiotto, eventuali colonne e punti della stazione".

Le stazioni della metro ‘sponsorizzate'

A Battistini, per esempio, prima della mega sponsorizzazione dell'Università Cusano c'era quella di una nota concessionaria automobilistica e poi di una importante scuola di musica.

Tra l'altro, fanno notare alcuni cittadini, a Milano ci sono stazioni della metropolitana interamente sponsorizzate da aziende, come la fermata della Metro 5 allo stadio di San Siro, firmata da Dazn, e quella della stazione Garibaldi, finanziata dalla Nissan.

Lo scandalo in cui è coinvolta l'università Niccolò Cusano

Molti cittadini, tuttavia, si interrogano in merito all'opportunità di autorizzare questa pubblicità finanziata da un ateneo privato che, recentemente, è finito sotto inchiesta. Il 19 gennaio scorso, infatti, i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro all'Università Niccolò Cusano. L'accusa è quella di dichiarazione fiscale infedele.

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