Mentre Gualtieri festeggia la vittoria da sindaco, Carlos viene sfrattato dopo aver perso il lavoro

"Sono venuti con un blindato e diversi agenti, non ho potuto far altro che uscire di casa e andare via. Ho portato via qualcosina in una valigia, ma il resto delle mie cose è ancora dentro casa, non mi hanno permesso di prenderle. Me le faranno trovare davanti la porta inscatolate il 4 novembre. Dove andrò adesso? Per ora mi stanno ospitando degli amici altrimenti sarei finito in mezzo a una strada, dopo non so". A parlare è Carlos, un uomo di 67 anni che da anni vive nel quartiere di San Lorenzo a Roma e il cui contratto di affitto era scaduto per fine locazione circa un anno fa. Come tanti, Carlos – docente di fotografia – a causa della pandemia da coronavirus ha avuto difficoltà a lavorare, e da allora non è più riuscito a pagare l'affitto. Da allora molte erano state le difficoltà, aumentate dopo la morte della madre invalida e l'interruzione della pensione di accompagno che percepiva per aiutarla. E diversi erano stati i tentativi di sfratto di Carlos, mai andati a buon fine per i picchetti organizzati dagli abitanti della zona. Ieri, nel giorno in cui Roberto Gualtieri ha vinto le elezioni a sindaco di Roma, il 67enne è stato fatto uscire dalla casa, senza che nessuna soluzione alternativa fosse messa a disposizione. Un segno di come l'emergenza abitativa e le disuguaglianze rimangono una priorità nella città di Roma.
Subito dopo lo sfratto è stata indetta una manifestazione da Blocchi precari metropolitani a San Lorenzo. "Cambia l’amministrazione, continuano gli sfratti – dichiarano gli attivisti in una nota – Vogliamo chiedere direttamente a chi si appresta ad amministrare questa città, e al Prefetto Piantedosi: è questa la graduazione degli sfratti che immaginate? È ancora una volta la risposta muscolare e di ordine pubblico quella che, ammantata di una patina di sensibilità per le fragilità sociali, si continua ad opporre, approfittando quando la città è distratta a guardare altro?". Oggi è stata invece organizzata una conferenza stampa sotto la Prefettura. Per adesso però, nessuna istituzione ha preso parola riguardo quanto accaduto a Carlos. Che ora si trova in una situazione di estrema difficoltà: senza un lavoro fisso non trova nessuno disposto ad affittargli una stanza.