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Massacrato dal branco a Trastevere per difendere il migliore amico: “Mi hanno detto ‘ti buco’”

Aggrediti dal branco senza motivo, presi a calci e pugni anche mentre erano in terra. Un compleanno festeggiato tra amici in piazza a Trastevere che poteva tramutarsi in tragedia, con M. e il suo migliore amico massacrati di botte da un gruppo di giovanissimi. “Più che un’aggressione lo definirei un tentato omicidio – le parole della vittima – Le dinamiche sono state le stesse che hanno portato alla morte di Willy”.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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"Ero andato con mia sorella, la mia ragazza e un paio di amici a piazza Trilussa per festeggiare il mio compleanno. Verso le 2.30 decidiamo di far ritorno a casa, e mentre ci dirigiamo alle macchine un gruppo di ragazzi di circa 18/19 anni ha cominciato a importunare mia sorella e la mia fidanzata. Erano tutti italiani, alcuni di origine straniera. Io non sono di indole aggressiva o attaccabrighe, poi era il mio compleanno e non avevo voglia di litigare con nessuno. Sono andato verso di loro per provare a calmare la situazione, dicendogli che non era successo nulla e che tanto stavamo andando via. Inizialmente sembrava fosse tutto a posto, ma appena arrivati al semaforo di piazza Trilussa siamo stati aggrediti". A parlare è M., un giovane di 25 anni che la sera tra il 21 e il 22 giugno è rimasto vittima di un'aggressione da parte del branco. Una decina di persone che lo hanno aggredito a calci e pugni insieme al suo migliore amico, e che gli hanno causato un trauma cranio facciale ed emitoracico con sette giorni di prognosi. "Più che un'aggressione lo definirei un tentato omicidio. Le dinamiche sono state le stesse che hanno portato alla morte di Willy".

Ma perché quei ragazzi hanno aggredito M. e i suoi amici? "Bella domanda – risponde – non ne ho la minima idea. Sicuramente avevano bevuto qualche bicchiere di troppo, ma non riesco a spiegarmi tutta quella violenza". Il primo a essere stato aggredito è il migliore amico di M.. "Gli si sono avventati in sei contro, colpendolo a calci e pugni. Mi sono avvicinato per aiutarlo e difenderlo, e a quel punto mi hanno aggredito in quattro. Prima a pugni, poi quando ero per terra, a calci. Mi hanno picchiato con la fibbia della cinta, uno di loro urlava ‘ti buco', minacciandomi di darmi una coltellata". Nessuno è intervenuto per aiutare il gruppo di amici. "La mia ragazza ha chiamato la polizia, che è arrivata nel giro di qualche minuto. Appena hanno sentito le sirene, gli aggressori se ne sono andati". Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato Trevi di Campo Marzio, che hanno avviato le indagini e raccolto le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. "Spero che qualcuno si faccia avanti e possa fornire informazioni utili per identificare quei ragazzi – conclude M. – Quell'aggressione poteva finire molto male, ci hanno massacrato senza motivo".

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