Massacra un 15enne e gli spacca la testa, condannato a 10 mesi: la vittima dopo 2 anni non è guarita

Un minore è stato condannato a dieci mesi di reclusione per aver massacrato di botte, a dicembre 2020, un ragazzino di quindici anni. Quest'ultimo, nonostante siano passati due anni dall'aggressione, porta ancora addosso i segni di quel giorno. E solo pochi giorni fa, come riportato da Il Messaggero, è stato sottoposto a una nuova operazione alla testa al Bambino Gesù di Roma.
I fatti risalgono a dicembre 2020. Il ragazzino di appena quindici anni è stato massacrato di botte per futili motivi da un coetaneo. Quest'ultimo non era da solo, c'erano altri adolescenti che però non sono intervenuti per difendere la vittima. Dopo essere stato pestato con calci e pugni, il 15enne è rimasto a terra agonizzante, privo di coscienza. La sua degenza non è stata semplice, i medici lo hanno dovuto operare per inserirgli delle placche di titanio in testa.
"Per il mio assistito – ha dichiarato l'avvocata Maria Nellina Spataro all'Adnkronos – dal giorno dell'aggressione è iniziato un vero e proprio calvario. Le gravissime lesioni subite hanno indotto i sanitari dell'ospedale Bambino Gesù ad intervenire chirurgicamente per inserire delle placche in titanio riportando una prognosi di 30 giorni, salvo complicazioni".
E ha aggiunto: "Le complicazioni si sono immediatamente manifestate e protratte a lungo. A distanza di due anni, il 9 settembre scorso il ragazzo è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico al cranio. Ma nonostante la gravità dei fatti, legati da una incomprensibile crudeltà, l'ufficio del pubblico ministero ha qualificato il fatto giuridico come lesioni personali sulla scorta delle iniziali conclusioni addotte dal consulente tecnico". La famiglia, spiega l'avvocata, spera che adesso il giovane possa riprendersi completamente, anche se non è chiaro se riporterà conseguenze perenni a causa del pestaggio.