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Maria Grazia morta a 27 anni dopo un intervento: “Prescritti fermenti lattici”

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati il nome del chirurgo che ha operato la ventisettenne Maria Grazia di Domenico. Le indagini serviranno a chiarire inoltre eventuali responsabilità a carico di chi ha gestito la fase post operatoria.
A cura di Redazione Roma
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Maria Grazia Di Domenico
Maria Grazia Di Domenico

Sulla morte di Maria Grazia Di Domenico, la ventisettenne deceduta a seguito di un intervento di routine al quale si era sottoposta il 17 maggio scorso nella clinica privata Santa Famiglia di Roma, la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati il nome del chirurgo che l'ha operata. Un atto dovuto, per consentire le indagini e di svolgere gli accertamenti per far luce sulle cause che hanno portato alla scomparsa improvvisa della donna. "Attendiamo l'esito della perizia e dell'autopsia – ha spiegato contattato da Fanpage.it l'avvocato Carrese, uno dei due legali che assiste la famiglia di Maria Grazia – Siamo ancora nell'ambito delle ipotesi, ad oggi non possiamo sapere cosa sia veramente successo: siccome aveva mal di pancia le hanno prescritto fermenti lattici. Avrebbero ipotizzato varie cause, tra le quali che fosse che fosse allergica all'antibiotico, che fossero sopraggiunte un'influenza intestinale o un'appendicite, ma non è stato posto il nesso causale tra l'intervento chirurgico e i dolori che aveva".

Maria Grazia morta dopo un intervento di routine

Maria Grazia è stata ricoverata nella clinica per sottoporsi ad un intervento di routine, una conizzazione cervicale dell'utero, che solitamente si svolge in regime di day-surgery. Originaria di Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, era a Roma e si è rivolta ad uno dei centri considerato il fiore all'occhiello della Ginecologia romana. Dopo l'operazione è stata trasferita all'ospedale San Pietro e al Policlicnico Agostino Gemelli ed è morta dopo un intervento d'urgenza e tre giorni di coma. Le prime ipotesi formulate fanno pensare, ma si attende ancora la conferma degli esami, che le sia stato perforato accidentalmente l'utero. I famigliari dopo la sua scomparsa hanno denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine e chiedono che venga fatta chiarezza su quanto successo. "Trarre delle conclusioni oggi è ancora affrettato" chiarisce il legale di parte civile. Rispetto al fascicolo per omicidio colposo gli accertamenti peritali serviranno a verificare eventuali responsabilità a carico oltre di chi l'ha operata, dei sanitari che hanno gestito la fase di post intervento, per portare alla luce eventuali negligenze. Sono attesi i risultati delle perizie e dell'autopsia svolta presso L'Istituto di Medicina Legale de La Sapienza, per la quale sono stati chiesti sessanta giorni.

Di Natascia Grbic e Alessia Rabbai

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