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Marco Mannage morì per manovra azzardata in monopattino: automobilista assolto da omicidio stradale

L’automobilista che ha investito Marco Mannage è stato assolto dall’accusa di omicidio stradale, ma condannato a 8 mesi per omissione di soccorso. Il giudice ha confermato che non poteva evitare di travolgere il 25enne per una sua manovra azzardata, ma non si è fermato ad aiutarlo.
A cura di Alessia Rabbai
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Marco Mannage
Marco Mannage

Assolto dall'accusa di omicidio stradale, condannato a otto mesi di reclusione per omissione di soccorso. È quanto stabilito dal giudice nei confronti dell'automobilista che ha travolto Marco Mannage. Il venticinquenne è morto dopo una caduta da un monopattino elettrico avvenuta lungo via di Casal del Marmo la notte del 21 maggio del 2023. Termina con questa sentenza il processo, che si è svolto con il rito abbreviato: l'imputato è responsabile del fatto di non essersi fermato a soccorrere la vittima, mentre è caduto l'omicidio stradale.

Come riporta La Repubblica l'assoluzione dall'accusa di omicidio stradale è arrivata per il fatto che all'origine dell'investimento c'è stata una manovra azzardata di Marco, che l'automobilista non avrebbe potuto in alcun modo evitare. La Procura della Repubblica aveva chiesto l'assoluaizone per l'imputato, richiesta che il giudice ha accolto. Marco Mannage aveva venticinque anni ed era un giocatore di cricket dei Rome Young Boys.

L'incidente in monopattino in cui è morto Marco Mannage

Al momento dell'incidente in cui è morto Marco Mannage erano circa le ore 23. Il giovane, di origini bengalesi, era a bordo di un monopattino e stava percorrendo via di Casal del Marmo quando l'auto condotta dall'imputato lo ha urtato all’altezza del civico 222.

Il conducente della macchina infatti non ha potuto fare nulla per evitare l'impatto, a causa di una manovra azzardata. Una caduta che per il ragazzo è stata fatale. Quando il personale sanitario è arrivato con l'ambulanza sul luogo dell'incidente insieme agli agenti della polizia locale non c'era purtroppo nulla da fare per cercare di salvare la vita a Marco.

Sul luogo del sinistro però non c'era nessuno, o meglio, non c'era l'investitore, che invece di fermarsi a prestargli soccorso, è scappato. L'automobilista il giorno dopo l'incidente si è presentato di sua spontanea volontà alle forze dell'ordine, confessando di essere lui l'investitore di via di Casal del Marmo e di non essersi fermato per aiutare la vittima.

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