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Madre e figlia di sei mesi morte a Villa Pamphili: verifiche sui parti negli ospedali di tutta Italia

Gli investigatori stanno eseguendo controlli negli ospedali di tutta Italia per vedere se la donna, non ancora identificata, abbia partorito nel nostro paese. A Roma le ricerche hanno dato esito negativo.
A cura di Natascia Grbic
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Gli agenti della Polizia di Stato hanno esteso le verifiche agli ospedali di tutta Italia per provare a identificare la madre e la figlia trovate morte a Villa Pamphili. Questo per capire se la donna, che ha un'età apparente tra venti e trent'anni, abbia partorito in qualche nosocomio italiano. Le verifiche negli ospedali romani, infatti, hanno dato esito negativo. Non è escluso però, che la donna abbia partorito all'estero e fosse in Italia da poco.

In seguito a un altro sopralluogo effettuato oggi da Squadra Mobile e Polizia Scientifica, è stato trovato un braccialetto, forse appartenente alla donna. Nei prossimi giorni, tutto il materiale rinvenuto – tra cui anche la tutina gettata nel secchio della spezzatura, e il telo da campeggio che copriva la donna – sarà analizzato.

Ed è proprio il dare un volto e un nome a madre e figlia che gli investigatori stanno vagliando ogni pista ed esaminando con attenzione ogni eventuale dettaglio che possa fornire una risposta. La Polizia ha diffuso una foto dei tatuaggi che la donna aveva sul corpo, sperando che qualcuno possa riconoscerli e fornire elementi utili alle indagini. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, la donna non sarebbe una senzatetto: dall'autopsia è emerso che era molto curata, le condizioni in cui si trovava il corpo incompatibili con una vita in strada. Dall'esame è stata anche smentita l'ipotesi, in un primo momento più accreditata, che la donna sia morta per overdose. L'esame tossicologico ha escluso nel corpo fossero presenti droghe, così come non si sono notate malformazioni agli organi tali da giustificare un malore. Si attendono ulteriori analisi per capire se sia stata vittima di un avvelenamento, anche se non si esclude sia stata soffocata con metodi che non lasciano segni, con un cuscino o una coperta. Sembra invece che la piccola sia stata strangolata: sulla nuca aveva un livido, oltre a graffi sul corpicino.

C'è un altro dettaglio sul quale gli investigatori stanno indagando: in un cestino di Villa Pamphili è stata trovata una tutina rosa, che si ritiene appartenesse proprio alla piccola. Qualcuno, quindi, l'ha gettata lì. Ma chi? Nella Villa non ci sono telecamere, e anche negli ingressi adiacenti il luogo del ritrovamento non vi sarebbero immagini di videosorveglianza da visionare. La tutina è stata sequestrata, e sarà analizzata per vedere se sopra vi siano impronte digitali. Nella banca data italiana non sono presenti le impronte della donna, e si aspettano le risposte da quelle estere. Per ora, la donna e la piccola non hanno ancora un nome. Gli agenti della Squadra Mobile stanno verificando alcune testimonianze, persone che dicono di aver visto le vittime insieme a un uomo nella Villa solo la sera prima. Da capire se siano attendibili o meno, ma soprattutto chi sia quest'uomo di cui, a oggi, non si conosce l'identità.

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