Madonna di Trevignano, in esclusiva l’atto notarile del fedele che donò 123mila euro: “Per me dimostra la truffa”

Sul caso della Madonna di Trevignano Romano, l'ex fedele Luigi Avella, noto per aver donato 123mila euro, attraverso Fanpage.it risponde a Solange Marchignoli, avvocato della ‘veggente' Gisella Cardia, sulle dichiarazioni fatte alla trasmissione Pomeriggio Cinque. L'ex seguace, dopo aver scoperto il coinvolgimento di Scarpulla in una vicenda di bancarotta, quando è venuto a conoscenza del fatto che nel terreno acquistato dai coniugi Cardia per i raduni di preghiera non ci si poteva costruire nulla, men che meno un santuario, per i vincoli paesaggistici, e a seguito del decreto della diocesi di Civita Castellana che ha giudicato false le apparizioni, ha querelato i coniugi Cardia per truffa.
Marchignoli parlando della denuncia in merito alle donazioni, ha risposto che "il caso Avella non esiste", perché le avrebbe fatte di sua spontanea volontà con atto notarile e perché "è capace di intendere e di volere". A denunciare i coniugi Cardia è stata anche la moglie di Avella, Francesca Pepe, per truffa aggravata e continuata con un'integrazione alla querela del 6 giugno del 2024 e una donna francese che ha donato 40mila euro.
Avella ha replicato all'avvocato Marchignoli che quanto da lei dichiarato non corrisponde al vero, mostrandoci i vari versamenti fatti, di cui pubblichiamo alcuni stralci. "Dei 123mila euro solo circa 65mila euro, sono stati donati con atto notarile, gli altri 30mila sono stati versati tramite bonifico sul conto corrente intestato a Gianni Cardia. I restanti 27mila euro sono stati trasferiti con tre bonifici all'associazione Madonna di Trevignano. In merito a ciò scatterebbe il principio dell'antiriciclaggio". La domanda che sorge spontanea è: perché e a che titolo Avella avrebbe regalato tutti questi soldi, una cifra cospicua, al marito di Scarpulla come privato cittadino?
"Credevo veramente a Gisella, mi ha mentito"

"Mentre l'atto notarile e i tre bonifici all'associazione risultano atti liberali, non si può dire la stessa cosa per il bonifico a Gianni Cardia. Ciò significa che, mentre un atto liberale dal notaio non può essere indice di truffa, perché destinato all'associaizone Madonna di Trevignano Ets, il bonifico sul conto corrente di Cardia è potenzialmente indice di truffa. Si tratta infatti di un trasferimento di denaro superiore a quello consentito dalla legge per l'antiriciclaggio, che sancisce il tetto massimo a 10mila euro".
Ma perché Avella ha donato tutti questi soldi? "Quando ero un seguace di Gisella Cardia, convinto in buona fede di ciò che diceva, ossia delle ‘apparizioni' della Madonna e dei ‘messaggi celesti', ho fatto le donazioni per aiutare l'associazione a far fronte alle spese per organizzare i cenacoli di preghiera e per i viaggi in Polonia o in Francia". Il denaro versato direttamente sul conto di Gianni Cardia serviva nello specifico per l'acquisto della recinzione e delle panche per i fedeli nel campo delle Rose sulla collina di Trevignano, dove si svolgevano i raduni di preghiera. Terreno poi sequestrato dal Comune. "I 65mila euro erano la risultanza dell'assicurazione di mia moglie, rimasta coinvolta in un grave incidente, donati per ringraziare la Madonna".
"Gisella disse che Dio Padre voleva un santuario"
"Ai fini del processo per truffa, mentre sono giustificabili l'atto notarile e i tre bonifici per l'associazione, non lo è il bonifico fatto sul conto privato di Gianni Cardia. Questa è la prova che quando ho dato i soldi a Gianni Cardia sono stato raggirato. Le date dei bonifici sono molto importanti, sono successivi al 20 febbraio del 2020, quando Gisella ha spiegato di aver visto "apparirle Dio Padre in estasi" ed io ero presente. In quel frangente Gisella mi ha detto che il Padre Eterno le aveva ordinato di costruire un santuario e che i presenti dovevano aiutarla a realizzarlo".
"Istigato a fare donazioni"
Avella spiega di sentirsi raggirato e preso in giro: "Sono stato ingannato, infatti il decreto della diocesi ha messo nero su bianco che a Trevignano non c'è nulla di soprannaturale. Sono stato istigato a fare delle donazioni". Inoltre, nonostante la Chiesa cattolica abbia preso una ferma posizione sulla questione di Trevignano Romano i coniugi Cardia indagati per truffa in concorso possono potenzialmente continuare a ricevere soldi attraverso donazioni tramite il conto corrente presente sul sito web "Regina del Rosario", dedicato appunto alla Madonna di Trevignano.
