Madonna di Trevignano, non ci saranno altre indagini su Gisella e Gianni Cardia accusati di truffa

Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale ha respinto la richiesta di proroga delle indagini avanzata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia. L‘inchiesta per truffa aggravata nei confronti di Maria Giuseppa Scarpulla e Gianni Cardia non verrà ulteriormente approfondita. Ciò che è stato raccolto finora sarà valutato per decidere in merito alla richiesta di archiviazione o di un eventuale rinvio a giudizio dei coniugi Cardia.
Il 17 giugno è già fissato in calendario un appuntamento importante, ossia l'illustrazione presso il Tribunale di Civitavecchia della superperizia sul sangue sulla statuetta della Madonna di Trevignano, despositata in Procura dal genetista forense Emiliano Giardina, che ha seguito tra gli altri, anche il caso di Yara Gambirasio.
Dopo questa data la Procura dovrà chiudere le indagini e stabilire con il materiale in suo possesso se chiedere l'assoluzione o il rinvio a giudizio. "Ci auspichiamo come difensori che data l'impossibilità di procedere con ulteriori indagini la Procura evidenzi l'inconsistenza dell'ipotesi del reato di truffa per Gianni e Gisella e che si vada verso l'archiviazione" ha commentato l'avvocato Solange Marchignoli.
"Traccia mista femminile"
A riportare la notizia della proroga delle indagini respinta dal gip è Il Corriere della Sera. Per quanto riguarda le anticipazioni sui risultati della sostanza rossa presente sulla statuetta della Madonna di Gisella Cardia Fanpage.it a febbraio scorso ha appreso che non è pittura rossa o sangue di maiale. Si tratta di sangue umano, una traccia mista. "Il DNA di Gisella è ovunque sulla statuetta, ma non c'è solo il suo – spiega l'avvocato Marchignoli – Il colore rosso risulta effettivamente sangue umano e femminile, con DNA misto, e cioè di Gisella Cardia, ma non solo. Inoltre non c'è traccia del DNA del marito, Gianni Cardia".
"Impossibile stabilire DNA se da sangue, contatto o saliva"
Non sarebbe possibile dagli esami invece differenziare le tracce del DNA, ossia stabilire se provengono dal sangue, dal contatto o dalla saliva". E ciò potrebbe secondo il legale difensore scagionare Scarpulla dall'accusa di truffa aggravata, in quanto "essendo sua la statua è normale che l'abbia toccata e baciata. Ce lo aspettavamo, era normale che sulla statua della Madonna ci fosse il DNA di Gisella".