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L’operaio di 21 anni caduto dal nastro trasportatore è morto: si chiamava Stefano Mizzoni

L’operaio caduto dal nastro trasportatore a Casale Monterano ieri, è morto stamattina: si chiamava Stefano Mizzoni e aveva 21 anni.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook.
Foto da Facebook.

È morto Stefano Mizzoni, il giovane operaio rimasto ferito alla testa nella giornata di ieri, mentre stava lavorando in un'azienda di lavorazione di legnami che si trova in via delle Crete, a Canale Monterano. Il ragazzo, di appena 21 anni, è caduto dal nastro trasportatore, dove era salito e per cercare di togliere un pezzo di legno rimasto incastrato. A seguito della caduta, Stefano ha sbattuto la testa ed ha perso conoscenza: fin dal primo momento le sue condizioni sono apparse molto gravi.

Immediatamente, non appena allertati i soccorsi, oltre ai carabinieri della stazione di Manziana e agli ispettori dello Spresal di Bracciano dell’Asl Roma 4, sono arrivati in azienda i medici e gli infermieri del personale sanitario del 118 che, viste le condizioni in cui versava il ragazzo, hanno allertato l'elisoccorso. Gli operatori sanitari lo hanno subito trasportato al policlinico Gemelli di Roma, dove è morto diverse ore dopo l'incidente, dopo una notte di agonia: la morte cerebrale dichiarata stamattina. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, inoltre, si sta valutando la donazione degli organi del ragazzo.

Il dolore per la morte di Stefano

Stefano aveva 21 anni, lavorava nell'azienda di lavorazione del legname a Casale Monterano, ma viveva a Bracciano. Da ieri, sabato 15 ottobre, quando è avvenuto l'incidente, amici e conoscenti hanno iniziato a manifestare il proprio affetto ai familiari di Stefano. Alcuni di loro hanno aggiornato la propria immagine del profilo con una foto di Stefano: "Preghiamo tutti per un miracolo, non può lasciarci", scriveva la mamma del giovane, ieri sera. Sotto alla foto, però, i messaggi di speranza si sono trasformati in poche ore in vicinanza e cordoglio. "Non ho parole solo tanto dolore", dice qualcuno. "Solo lacrime", risponde un altro utente.

Adesso sarà compito degli inquirenti stabilire eventuali responsabilità sulla morte del ragazzo.

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