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News sul caso Hasib Omerovic a Primavalle

ll comune risponde alla famiglia di Hasib: “Via da Primavalle avranno nuova casa popolare”

Nei prossimi giorni verrà individuata una nuova casa per i familiari di Hasib: da due mesi, abbandonato l’alloggio di Primavalle, vivevano in macchina.
A cura di Beatrice Tominic
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Dopo una lunga attesa, è terminata l'attesa per la famiglia di Hasib Omerovic, il ragazzo disabile volato dal balcone della casa in cui viveva a Primavalle durante una perquisizione: presto genitori e fratelli potranno trasferirsi in una nuova casa. Ad annunciarlo sono stati, con una nota congiunta, l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi e il Presidente di Commissione Patrimonio e Politiche abitative, Yuri Trombetti.

"La vicenda della famiglia Omerovic ci ha enormemente colpito dal punto di vista emotivo ed umano – hanno dichiarato i due – Dopo la tragedia che ha colpito il ragazzo, la sua famiglia aveva fatto domanda per un cambio di alloggio: l'istanza è stata sottoposta alla dovuta istruttoria, che oggi si è conclusa positivamente e già nei prossimi giorni, nel rispetto delle procedure, gli uffici si confronteranno con la famiglia per individuare la casa alternativa più idonea". Destinato ai nuclei in graduatoria l'alloggio che era stato assegnato in precedenza: sarà nuovamente abitato "non appena terminati i necessari adempimenti amministrativi". Fino ad oggi, il Comune di Roma non aveva inviato loro alcuna risposta in merito alla richiesta di trasferimento in un'altra casa.

La lunga attesa

Carlo Stasolla, dell'associazione 21 luglio, che si occupa di tutelare i diritti delle persone rom ha però spiegato, contattato da Fanpage.it: "La famiglia di Hasib dovrà stare ancora diversi giorni per strada perché solamente a fine mese sarà convocata per la scelta dell'alloggio. Ma il trasferimento nell'abitazione non è mai automatico: il giorno della scelta dell'alloggio, la casa potrebbe essere occupata o, comunque, non preparato in maniera adeguata. Da una parte c'è soddisfazione per questa decisione, dall'altra c'è una grande preoccupazione perché la famiglia dovrà passare ancora diversi giorni per strada – ha dichiarato, prima di continuare – Non comprendiamo come mai il comune, come in casi di emergenza abitativa non si sia attivato con un'accoglienza in albergo che consenta alla famiglia di respirare".

Da due mesi senza una casa

Le condizioni in cui versa la famiglia di Hasib non sono buone. "La famiglia è allo stremo. Anche i bambini (un bambino di 9 anni e l'altra adolescente di 16) avvertono forti segni di disagio: prima di ottobre non potranno neppure andare a scuola – ha continuato Stasolla – Ma qui è la tenuta dell'intera famiglia a rischio: la madre è stata già due volte in pronto soccorso per il forte stress e la dilatazione dei tempi così ampi ci preoccupa molto".

Dal comune, fatta eccezione per la dichiarazione rilasciata oggi secondo cui la famiglia Omerovic potrà trovare presto in una nuova casa, non ci sono state risposte. "Non ci sono state risposte: ma adesso, più che le parole, noi attendiamo i fatti. Speriamo che da qui a fine mese, quando il comune convocherà la famiglia per la scelta e l'assegnazione dell'alloggio – che, come ha ribadito, non vuol dire in automatico trasferimento – Il comune si adoperi al più presto per dare una collocazione in un albergo dove possano poter respirare un po'. Fino ad allora resteranno a vivere in automobile: dovranno restare in strada per almeno i prossimi otto giorni. Ma non è dignitoso, non è corretto: al di là dei tempi burocratici, speriamo in un provvedimento più veloce".

Proprio nel pomeriggio di oggi, l'associazione 21 Luglio è andata in Campidoglio per chiedere di velocizzare i tempi e trovare una nuova collocazione, anche temporanea, per il fratellino, le sorelle e i genitori di Hasib.

Due mesi in automobile

Da quando si sono svolti i terribili fatti denunciati, all'inizio del mese, durante una presentazione in parlamento, la famiglia di Hasib Omerovic ha iniziato a vivere in automobile: "Stiamo aspettando quella casa da due mesi – ha dichiarato nel corso di un'intervista rilasciata a Fanpage.it il papà di Hasib – Vogliamo tornare alla vita di prima e mandare i nostri figli a scuola. Non possiamo andare avanti così".

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