L’ex giudice fallimentare Chiara Schettini condannata a 7 anni. Disse: “Io più mafiosa dei mafiosi”

L'ex giudice fallimentare del tribunale di Roma Chiara Schettini è stata condannata a sette anni di reclusione. L'accusa è quella di peculato in concorso con altre persone. Nello specifico il sostituto procuratore di Perugia Manuela Comoda le ha contestato di essersi appropriata di beni (dal valore di centinaia di migliaia di euro) di cui si era occupata a Roma nell'ambito del suo lavoro. In generale i beni di cui gli imputati si sarebbero appropriati avrebbero un valore complessivo di circa quattro milioni di euro. La stessa cifra dei crediti che, secondo l'accusa, "sapevano essere inesistenti e che venivano ammessi tardivamente al passivo grazie alla formazione di falsa documentazione probatoria che rendesse apparentemente legittima l'ammissione". Altri reati, la falsità ideologica e la falsità materiale, sono stati dichiarati estinti per prescrizione.
Schettini era stata già rimossa dall'ordine giudiziaria, ma la corte ha deciso per lei anche l'interdizione per sempre dai pubblici uffici. La donna è stata arrestata nel giugno del 2013 e poi in seguito arrestata in attesa di giudizio. L'ex giudice ha sempre rispedito al mittente tutte le accuse nei suoi confronti: "Non ho intascato un euro aveva dichiarato tempo fa -. Il commercialista su cui avrei dirottato il malloppo della fallimentare? Lui ha raccontato questo ai magistrati per tirarmi in trappola. Ma io sono stata sempre ligia. Ho avuto due encomi, l'ultimo nel 2007. Poi non sono impazzita".
Disse: "Io più mafiosa dei mafiosi"
"Di fronte a certi atteggiamenti io divento più mafiosa dei mafiosi. Gli ho detto (diceva al suo compagno ndr.) guarda, io ci metto un attimo a telefonare a dei miei amici calabri che prendono il treno, vengono, te danno una corcata de botte e se ne ripartono". Queste alcune delle frasi che compaiono nelle carte dell'inchiesta del 2013 e di cui si parlò all'epoca sui giornali.