L’autopsia su Naomi Cabral: picchiata, colpita in testa con un posacenere e strangolata

Naomi Cabral è stata strangolata. È quanto emerso dai risultati dell'autopsia sulla salma. Uno strangolamento che sarebbe avvenuto al culmine di una violenta lite, forse con un cliente. Qualcuno infatti l'avrebbe aggredita, picchiandola e colpendola alla testa con un posacenere di vetro, per poi stringerle le mani intorno alla gola. Per l'omicidio i carabinieri hanno arrestato e portato in carcere un trentacinquenne, M.A., sospettato di essere coinvolto. Le immagini riprese dalle telecamere dell'albergo, che i millitari hanno acquisito lo immortalano salire in camera con lei. Intercettato in carcere, avrebbe detto al fratello di aver ucciso una persona. Come riporta La Repubblica è una persona pregiudicata e già nota alle forze dell'ordine per lesioni e spaccio di droga. Ancora ignoto il movente.
Naomi trovata morta dall'amica in una camera d'hotel
I fatti risalgono a mercoledì 5 ottobre scorso e sono avvenuti in una camera d'albergo del Samoa Village in via delle Pinete a Marina di Tor San Lorenzo, sul litorale di Ardea. Naomi, una donna transgender di quarantasette anni, con origini argentine, è stata trovata morta da una sua amica con la quale avrebbe dovuto incontrarsi per pranzo, appuntamento al quale non è mai arrivata. La donna l'ha raggiunta dove sapeva che si trovasse, ha rinvenuto il corpo senza vita e ha dato l'allarme. Ad indagare sulla vicenda i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e della compagnia di Anzio, che hanno escluso la pista della morte per overdose. Non c'è dubbio che la quarantasettenne sia stata aggredita e uccisa. Dagli accertamenti è emerso che si prostituiva.