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La verità sul trasporto pubblico a Roma: metro e tram, Fascia Verde e aumento del costo dei biglietti

Intervista all’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè: “Sul possibile aumento dei costi del biglietto la colpa è del governo Meloni. Metro e tram pronte per il Giubileo, mentre su Fascia Verde per ora i divieti di novembre non sono confermati”.
A cura di Enrico Tata
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Eugenio Patanè
Eugenio Patanè

Dai lavori sulla Metro A e Metro B alle chiusure delle linee tranviarie nei prossimi cinque mesi, dalle nuove regole sulla Fascia Verde al possibile aumento del costo dei biglietti per il bus a Roma. L'assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, risponde alle domande di Fanpage.it su come sta cambiando e a come cambierà il trasporto pubblico nella Capitale. Non manca un affondo al governo Meloni, che ha recentemente bocciato una mozione del Pd che chiedeva un aumento del Fondo Nazionale Trasporti: "Il trasporto pubblico locale italiano ha bisogno di almeno 1,7 miliardi aggiuntivi per poter sopravvivere e per non morire. O il governo interviene, oppure saranno guai".

Capitolo metropolitane, lavori e nuovi treni. Quando i romani potranno vedere concretamente un cambiamento in meglio?

Il problema principale della Metro A era rappresentato dai binari che non venivano cambiati da anni. Li abbiamo cambiati e adesso stiamo sostituendo l'ultima parte della tratta che va da Ottaviano a Battistini. La linea riaprirà anche la sera in tempo per il Giubileo. Per quanto riguarda la Metro B, il problema principale che dobbiamo affrontare è il numero di treni in servizio e le mancate revisioni. Arriveremo al gennaio del 2025 con 21, 22 treni in servizio, quindi riportando sostanzialmente alla normalità la situazione sulla linea. Sulla Metro C l'obiettivo principale resta quello di aprire le due nuove stazioni, di Porta Metronia e Colosseo, e il nostro obiettivo è quello di aprire entro la Giornata Mondiale della Gioventù del 28 luglio 2025.

Avete ripreso la progettazione della linea D e il prolungamento della metro A. Quando i cittadini possono sperare di vedere queste due opere completate?

Abbiamo ripreso finalmente a parlare di futuro, perché fino ad ora siamo stati impegnati a recuperare il gap del passato. Abbiamo affidato a Roma Metropolitane la progettazione della linea B per il proseguimento a Casal Monastero e poi abbiamo bandito una gara di progettazione per la prosecuzione della metro A a Torrevecchia e Montespaccato. Sarà molto importante perché nella progettazione c'è l'ipotesi di un deposito e come sapete attualmente la Metro A possiede un solo deposito ad Anagnina. Per quanto riguarda la Metro A, tecnicamente potremmo bandire la gara entro questa legislatura e, dal momento che non si tratta di lavori così impattanti, potremmo vedere realizzato questo prolungamento per il 2032/2033 e questo vale lo stesso per la Metro B.

Un altro tema molto dibattuto è il possibile aumento da luglio del costo dei biglietti del bus e della metro, che passerebbero da 1,5 euro a 2 euro. Sappiamo che è una decisione che prenderà la Regione Lazio, ma anche il sindaco in qualche dichiarazione ha fatto capire che questo aumento potrebbe esserci davvero. Tra l'altro, recentemente il governo ha bocciato una mozione del Pd alla Camera che chiedeva un aumento del Fondo Nazionale Trasporti che poteva essere utile anche per Roma. Insomma, che succede con i biglietti?

Succede che mancano i soldi per il trasporto pubblico in tutta Italia. Il Fondo Nazionale Trasporti non viene aumentato da decenni. E questo cosa comporta? Che oggi il trasporto pubblico locale italiano ha bisogno di almeno 1,7 miliardi aggiuntivi per poter sopravvivere. Non per svolgere un servizio all'altezza e di qualità, ma per poter sopravvivere e per non morire. O il governo aumenta questo fondo, andando incontro non solo a noi che siamo un'amministrazione di centrosinistra ma a tutte le città governate anche dal centrodestra, che stanno chiedendo la stessa cosa, oppure noi siamo di fronte a un bivio: tagliare i chilometri e offrire meno servizi ai cittadini oppure recuperare risorse economiche aumentando il costo del biglietto.

Se Comune e Regione saranno costrette ad aumentare il biglietto, noi chiediamo almeno una cosa, e cioè che questo aumento non vada a incidere sui cittadini che utilizzano il trasporto pubblico in maniera ordinaria, ma su quelli che lo utilizzano in maniera straordinaria. Chi utilizza abitualmente i mezzi con l'abbonamento deve vedere una diminuzione nel costo dell'abbonamento e i cittadini romani non devono subire l'aumento del biglietto. Quelli che lo usano occasionalmente, per esempio i turisti, probabilmente, come avviene in altre città, per esempio a Venezia, potranno pagare di più per i biglietti di bus e metro.

Capitolo tram: fra poche settimane cominceranno i lavori su tutte le linee tranviarie. Quali saranno i tempi?

Sapevamo che il 2024 sarebbe stato l'anno zero per i trasporti di Roma, cioè l'anno di apertura dei cantieri delle metropolitane e dei tram. Per quanto riguarda i tram, abbiamo un solo deposito, cioè quello di Porta Maggiore. Con l'arrivo dei nuovi convogli (abbiamo fatto una delle gare più importanti d'Europa che prevede l'arrivo di 121 nuovi tram) occorre riqualificare quel deposito, un intervento che costa circa 21 milioni di euro. La sua chiusura per lavori implica anche la chiusura di tutte le linee tranviarie di Roma, ma anche in questo caso riapriremo in tempo per il Giubileo. Nei mesi scorsi abbiamo rinnovato le linee nei tratti più rovinati, da Valle Giulia a via Marmorata a via Prenestina. In questi cinque mesi, inoltre, completeremo gli altri tratti della rete rovinati dall'usura e dal tempo. Questo significa che a novembre noi avremo tutte le linee esistenti in funzione. E questi mesi di lavori ci serviranno anche per recuperare altre vetture perché, come ricorderete, quando la nostra giunta si è insediata erano in funzione 25 vetture su 75. Alla fine di quest'anno ne avremo 45 funzionanti.

Capitolo Fascia Verde: a che punto siamo con l'installazione dei varchi elettronici? Sono confermati i nuovi divieti per novembre? 

No, non sono confermati, nel senso che con la Regione Lazio il dialogo è ancora aperto. L'ultima volta ci siamo lasciati con l'impegno di portare in Regione i dati sull'inquinamento acquisiti da novembre ad aprile 2024. L'Arpa li sta analizzando e questo sarà oggetto di una riunione per decidere cosa fare a partire da novembre, dato che le modifiche che abbiamo fatto alla prima delibera sono valide fino al 31 ottobre 2024. Vediamo cosa ci dicono i dati ambientali… Secondo me non sono così negativi, almeno sulle Pm10. Sul biossido d'azoto la questione è un po' diversa, ma siamo fiduciosi che la situazione sia migliorata. Questo non vuol dire, in ogni caso, che non installeremo le telecamere d'accesso ai varchi d'accesso alla Fascia Verde. Alcune sono state già posizionate e speriamo entro la fine dell'anno di avere tutte le telecamere attive.

Mi sta dicendo che state facendo un passo indietro sui divieti d'accesso nella Fascia Verde…

Non è un passo indietro. Questa delibera non è un provvedimento di mobilità, ma riguarda l'inquinamento. Dobbiamo rispettare i limiti europei sugli inquinanti per i quali l'Italia è stata condannata. Se ci sono tanti sforamenti, occorre obbligatoriamente intervenire abbassando drasticamente il numero di autovetture che generano quegli inquinanti. Fortunatamente i dati sono migliorati nel 2022, nel 2023 e credo che lo saranno anche nel 2024. Sono dati positivi, che ci permettono di rimodulare i divieti in Fascia Verde per rispettare i limiti.

Ultima questione è quella in merito alla sicurezza nelle metropolitane Avete fatto un bando molto importante su questo… ma non ci saranno le famose telecamere a riconoscimento facciale, vero? 

No, è stato un mio errore. Il riconoscimento facciale è semplicemente illegale, nel nostro Paese non si può fare. Noi abbiamo fatto un bando da 93 milioni di euro, suddiviso in due lotti da 70 milioni e da 23 milioni, che introdurrà una serie di cose molto positive: più sorveglianza armata, più sorveglianza non armata, squadre anti incendio. Un lavoro molto importante che per i prossimi tre anni garantirà maggiore sicurezza nelle nostre metropolitane e anche una sorveglianza rafforzata. C

ome dicevo, il riconoscimento facciale è illegale, ma certamente noi discuteremo con il Garante della privacy, ma anche con il prefetto e con le forze dell'ordine per introdurre applicazioni, anche con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, che sicuramente possono dare una mano. In un momento delicato come quello del Giubileo, soprattutto in luoghi sensibili come le metropolitane, soprattutto in una città come Roma, dove abbiamo visto nelle metropolitane casi di violenza sessuale, bullismo e microcriminalità, abbiamo bisogno di tutte le tecnologie e i sistemi che possono aiutarci.

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