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La truffa del Rip deal a Roma: ‘Vado a farli valutare’. E poi spariva con i gioielli preziosi

Un ragazzo di 25 anni è accusato di aver truffato diversi venditori di orologi e gioielli preziosi sul web. Il modus operandi delle sue truffe era sempre lo stesso: faceva in modo di invitare i clienti presso uno studio temporaneo e poi scappava con il bottino utilizzando questa scusa: “Esco un attimo per far visionare la merce”.
A cura di Enrico Tata
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Arrestato un ragazzo di 25 anni a Roma. Con la tecnica del ‘Rip deal' avrebbe truffato diversi clienti riuscendo ad accumulare un bottino di circa 100mila euro. Il raggiro seguiva sempre lo stesso copione: contattava le vittime che mettevano in vendita oggetti preziosi, si presentava come manager e uomo di affari, conquistava la loro fiducia e poi scappava con la solita scusa. "Mi allontano un secondo dall'ufficio per fare valutare i gioielli, ma le lascio per sicurezza la mia borsa, i soldi per l'acquisto e il soprabito", diceva ai clienti. E invece scappava con il bottino lasciando un cappotto senza valore e soprattutto una scatola piena di soldi falsi.

La truffa: rubati orologi e gioielli preziosi

K.M., italiano di origine bosniaca con diversi precedenti di polizia alle spalle, è accusato di aver commesso diversi furti aggravati. Questo il suo modus operandi: si presentava come commerciante di oggetti preziosi e potenziale acquirente di orologi e gioielli messi in vendita sul web. Inviava documenti falsi per conquistare la fiducia dei venditori e poi organizzava appuntamenti per vedere la merce. In alcuni casi addirittura fissava un primo incontro in un ristorante, dove però poi non si presentava: "Non mi sento sicuro, ho già subito due rapine in passato", giustificava la sua assenza. In seguito ricontattava le vittime e chiedeva loro di concordare un posto più sicuro e la scelta ricadeva su quello che lui definiva il suo studio, ma in realtà era un ufficio temporaneo affittato tramite documento falso. All'appuntamento accoglieva il venditore con aria calma e rilassata, gli offriva il caffè e poi usciva dalla stanza con la scusa di far visionare i gioielli o gli orologi. Come pegno lasciava i suoi effetti personali e cioè il cappotto, una borsa e soprattutto una scatola che conteneva un pacco di banconote che aveva l'accortezza di mostrare prima alla vittima. In realtà, però, si dava alla fuga.

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Dopo qualche minuto le vittime cominciavano a diventare sospettose. Chiedevano conto alla segretaria, che però spiegava loro che non era uno studio privato, ma un business center, cioè un edificio in cui gli uffici vengono affittati per appuntamenti di lavoro. I soldi nella scatola, tra l'altro, erano falsi. Così le vittime scoprivano la truffa ed erano costrette a contattare le forze dell'ordine. Gli agenti del III Distretto Salario-Parioli hanno messo in collegamento le diverse truffe e sono riusciti a risalire al responsabile. Nella sua abitazione sono state trovati 600mila euro di banconote false e diversi gioielli e oggetti preziosi.

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