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La storia di Ida: “Mi levano il reddito di cittadinanza. Ho perso figlio, lavoro e mi sono ammalata”

La recente manovra del governo Meloni ha modificato i parametri per ottenere il reddito di cittadinanza. Chi sono gli ‘occupabili’ che dal 2023 potranno continuare a ricevere il reddito soltanto per altri otto mesi.
A cura di Enrico Tata
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"Per ben 32 anni ho abitato in una casa in affitto, ho pagato sempre 950 euro, poi ho perso un figlio, mi sono ammalata gravemente e ho perso il lavoro. Sono stata sfrattata e così mi sono trovata in mezzo a una strada e non ho avuto nessun aiuto", ha raccontato a Fanpage.it Ida, una signora di 58 anni che non riesce a trovare un lavoro ed è costretta a vivere in un palazzo occupato. Percepisce il reddito di cittadinanza, ma da settembre, in virtù delle nuove regole introdotte dal governo Meloni, dovrà farne a meno.

La signora Ida: "Ho 58 anni, ho perso un figlio e il lavoro e mi sono ammalata"

"Alla mia età, ho 58 anni, è difficile trovare un lavoro o un posto, altrimenti lavorerei. Ho una laurea in psicologia, ma il lavoro non c'è. Da quando ho sentito l'annuncio di Giorgia Meloni, io non dormo perché mi toglie di nuovo tutto quello che avevo. È un diritto avere un reddito di cittadinanza per le persone che ne hanno bisogno. Ma se poi lo toglie il reddito noi che facciamo? Dove andiamo? ", ha raccontato ancora la signora Ida.

"C'è tanta preoccupazione, sia da parte nostra che per quanto riguarda le persone che vengono. E ci chiedono: ‘Ma tolgono il reddito?'. E non è perché non hanno voglia di fare niente e vogliono stare a casa. In questo momento in cui il caro vita e il caro bollette, il caro vita in generale sta facendo una strage, soprattutto per le persone che hanno un reddito basso. Io penso che sarà una tragedia", ha spiegato Margherita, una volontaria dell'Associazione Nonna Roma, che si occupa di aiuti alimentari e sostegno alle persone in difficoltà.

La storia di Marta: "Il reddito mi permetteva di pagare gli studi senza lavorare in nero o sfruttata"

Non ci sono solo persone anziane come Ida che perderanno il reddito di cittadinanza. Ci sono, per esempio, tutti quei ragazzi che non riescono a trovare un lavoro per pagarsi gli studi e non hanno intenzione di accettare, giustamente, un lavoro in nero. Marta è una studentessa sarda e questa misura le ha permesso di studiare a Roma senza essere costretta ad accettare lavoretti sottopagati: "Il reddito aveva posto delle condizioni importanti in un Paese che si considera civile e democratico. Il reddito ti permetteva di dire no a lavoretti in nero, a dire no, io ho questa piccola soglia in cui riesco a sopravvivere e quindi ad alcuni lavori posso dire no. Un elemento su cui dobbiamo interrogarci sul fatto che noi percepiamo degli stipendi e facciamo dei lavori che sono sottopagati che rientrano nelle soglie di povertà per cui tu puoi accedere al reddito. Il dibattito è schiacciato sulle persone che non hanno voglia di lavorare, che questa misura crea un incentivo a non lavorare, quando invece il dibattito sul lavoro che c'è in questo Paese è tutto un altro".

Cosa prevedono le nuove regole sul reddito di cittadinanza introdotte da Meloni

Dal primo gennaio del 2023, queste le nuove regole introdotte dall'esecutivo, la misura del reddito di cittadinanza può essere riconosciuta nel limite massimo di otto mesi per cittadini occupabili fino a 60 anni. Confermato, invece, per i nuclei familiari al cui interno siano presenti componenti con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età. Dal primo gennaio è previsto l'obbligo, per i beneficiari, di aderire ad un percorso personalizzato "di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale", 2 di frequentare, per sei mesi, un corso di formazione professionale.

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