2.477 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La storia di Giorgio, venuto in Italia per lavorare e morto senza casa nelle strade di San Lorenzo

Giorgio è morto martedì pomeriggio in strada nel quartiere di San Lorenzo a Roma. La sera dormiva alla Caritas di via Marsala, mentre di giorno lo si poteva trovare al parco dei Caduti, sempre gentile e gioviale con tutti coloro che passavano.
A cura di Natascia Grbic
2.477 CONDIVISIONI
Immagine

Si è accasciato in terra molto probabilmente per un malore causato dal forte caldo, perdendo conoscenza sin da subito. Così è morto Jenzy, Giorgio come lo chiamavano, un uomo senza fissa dimora conosciuto da tutti nella zona tra Termini e San Lorenzo. Sessantuno anni, carattere gioviale, dormiva alla Caritas di via Marsala, mentre il giorno lo passava al parco dei Caduti, sorridendo alle persone e facendo ogni tanto quattro chiacchiere. Giorgio era venuto in Italia anni fa dalla Polonia per lavorare: le cose non erano però andate come previsto e, nel giro di qualche tempo, era finito in strada, senza un impiego e senza una casa. È morto martedì pomeriggio verso le 18 in via Tiburtina, vicino al punto in cui era solito passare i suoi giorni. Sul posto è giunta la polizia locale, mentre gli operatori del 118 hanno provato a rianimarlo varie volte, ma senza successo: Giorgio era ormai già morto, stroncato da un arresto cardiaco. Il quartiere è sotto shock, così come i volontari di Sant'Egidio che lo conoscevano bene e si occupavano di lui. E sono sempre loro che si faranno carico del suo funerale, nel caso la sua famiglia d'origine fosse d'accordo o se non si riuscisse a risalire ai suoi parenti in Polonia.

"Conoscevamo bene Giorgio – spiega a Fanpage.it Massimiliano Signifredi, coordinatore delle cene itineranti della Comunità di Sant'Egidio – Era un tipo solitario ma gioviale, e non ha mai dato fastidio a nessuno. Non aveva bisogno di molto, la notte dormiva a via Marsala e di giorno si spostava vicino al parco dei Caduti a San Lorenzo. Purtroppo l'estate è pericolosa come l'inverno, le persone senza fissa dimora non si possono proteggere in modo adeguato e i loro ripari di fortuna spesso diventano delle trappole. Con queste temperature sudano molto e non sentono la sete, arrivando a disidratarsi. Spesso non se ne accorgono ed è molto pericoloso". C'è poi un altro tema: spesso chi vive in strada non sa di avere delle malattie, cosa che rende la loro situazione ancora più fragile e complessa. "Spesso veniamo a sapere delle loro patologie quando li ospitiamo nelle case – continua Massimiliano – Quando trovano accoglienza nella Chiesa del Buon Pastore cessa la prima emergenza che per loro è quella di non avere un letto e si rendono conto delle altre emergenze, come quelle che riguardano la loro salute".

Il funerale di Giorgio si svolgerà nei prossimi giorni, non si sa ancora se in Italia o in Polonia. La Comunità di Sant'Egidio è in contatto con l'ambasciata, e sta aspettando di sapere se la famiglia dell'uomo sia stata rintracciata o meno. "Ci faremo carico dei funerali nel caso ce ne sia bisogno – aggiunge Massimiliano – Abbiamo una convenzione con il Comune di Roma che ci permette di seppellire queste persone nell'ala di Prima Porta dedicata ai poveri. Se la famiglia non si dovesse fare viva e la salma non sarà riportata in Polonia, ci occuperemo noi di dargli degna sepoltura".

2.477 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views