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La proposta di Vittorio Sgarbi: “A Sutri una strada intitolata a Franco Battiato”

Il sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi ha chiesto al Prefetto di Viterbo una deroga al vincolo dei dieci anni dalla morte per intitolare una strada a Franco Battiato. Il cantautore si è spento ieri, all’età di 76 anni, nella sua casa di Milo. Da tempo le sue condizioni di salute non erano ottimali, e ultimamente erano peggiorate.
A cura di Natascia Grbic
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"Ho chiesto al Prefetto di Viterbo la deroga al vincolo dei 10 anni dalla morte per dedicare una strada di Sutri a Franco Battiato". Lo ha dichiarato il sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi questo pomeriggio in un post su Facebook. In pochi minuti il post ha ottenuto migliaia di like e centinaia di commenti di persone entusiaste per la proposta di Sgarbi. La legge sulla toponomastica stabilisce che non si possono intitolare strade a persone morte da meno di dieci anni, a meno che non "si siano distinte per particolari benemerenze". In questo caso, con una deroga da parte del ministero dell'Interno, la strada può essere intitolata anche prima dei dieci anni.

Addio al cantautore siciliano Franco Battiato

Franco Battiato, uno dei più grandi artisti italiani, si è spento nella sua casa di Milo all'età di 76 anni. Da tempo era affetto da una malattia, ma sulle sue condizioni di salute la famiglia ha sempre mantenuto il massimo riserbo. Autore di brani indimenticabili come ‘La cura' e ‘L'era del cinghiale bianco', si era ritirato dalle scene nel 2019. Le sue presenze in pubblico erano state praticamente già azzerate nel 2017, quando in seguito a una caduta si fratturò il bacino e il femore. Nel 2019, il ritiro definitivo. In un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il fratello di Franco Battiato ha raccontato con tristezza che "nelle ultime ore non ha capito, non c'era più. Per sua fortuna era avvolto da un coma profondo". Negli ultimi giorni le condizioni del cantautore erano peggiorate. "Non si è accorto del trapasso – ha concluso Michele Battiato – Circondato da me, mia moglie, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato".

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