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La gang delle torture dello ‘Zio’ e di ‘Er Murena’ al Tuscolano: nel covo pure un dito mozzato

Sgominata la ‘banda delle torture’, specializzata in regolamenti di conti e spedizioni punitive, “Ricordo che quel ragazzo si è messo a piangere e chiese di essere sparato ad una gamba invece di essere mutilato”, una testimonianza.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio

Spedizioni punitive, gambizzazioni e mutilazioni, regolamenti di conti ed estorsioni. Nel covo di questa vera e propria gang delle torture è stato trovato addirittura un dito mozzato in una busta immerso in un liquido. Er Murena o Salvone, il nome degli scagnozzi, ma gli ordini durante le spedizioni venivano impartiti dal capo della banda, detto lo ‘Zio', che ordinava di sparare alle gambe, di terrorizzare la vittima o di tagliargli un dito.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte dalla direzione distrettuale antimafia di Roma, la banda aveva una "spiccata indole delinquenziale e una elevata professionalità nella gestione del crimine". Gli indagati avrebbero fatto un uso ricorrente della violenza, con gambizzazioni e mutilazioni. Nel covo scoperto al Tuscolano sono state fucili a canne mozze, una mitragliatrice artigianale, un kalashnikov e una mannaia.

Sul dito mozzato un collaboratore di giustizia ha detto agli inquirenti: "Ricordo che quel ragazzo si è messo a piangere e chiese di essere sparato ad una gamba invece di essere mutilato".

Secondo i pm, i tre indagati sono accusati di essere i mandanti di un tentato omicidio avvenuto nella zona di Morena, estrema periferia a Sud Est di Roma, nel febbraio del 2023, e dell'omicidio di Andrea Fiore, avvenuto nel marzo successivo nella zona del Quadraro. Al gruppo criminale i pm contestano i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, omicidio, sequestro di persone e lesioni aggravati dal metodo mafioso.

Andrea Fiore è stato ucciso con un colpo di pistola al Torace al Quadraro. Ucciso in casa da due killer nella notte fra il lunedì 26 e martedì 27 marzo in via Pisoni. Era appena rientrato in casa dopo una serata trascorsa al bar con alcuni amici. Uno dei due sicari, però, ha fatto un errore decisivo: ha dimenticato il portafoglio a casa della vittima e così sono cominciate le indagini che hanno portato all'arresto dei membri di questo gruppo criminale, dedito alle spedizioni punitive per regolamenti di conti.

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