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La foto del passaporto di Rexal Ford, identità falsa del presunto assassino di Villa Pamphilj: sembra autentico

Villa Pamphilj, in una foto il passaporto di Rexal Ford: il nome è finto, ma il documento sembra autentico. Indagini in corso per stabilire come sia entrato in possesso del documento.
A cura di Beatrice Tominic
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Il passaporto di Rexal Ford.
Il passaporto di Rexal Ford.
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Lo ha mostrato agli agenti quando è stato fermato a Roma, prima con la donna ancora senza nome e poi solo con la bambina. Lo ha utilizzato ancora prima a Malta, registrato per affittare il catamarano per arrivare in Sicilia e per muoversi in bed and breakfast. E poi l'ha mostrato dopo, quando gli agenti lo hanno fermato a Skiathos con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere dopo la diffusione di un mandato di arresto internazionale.

Il passaporto risulta essere vero rilasciato forse dopo aver presentato un'autocertificazione. Nell'immagine del documento, naturalmente, sono riportati il nome e il cognome, quelli considerati fittizi, di Rexal Ford, la nazionalità statunitense e lo Stato da cui proviene, quello della California. 

Nella foto l'aspetto di Ford appare curato e ordinato, ben diverso dalle ultime immagini diffuse dell'uomo, dove è stato immortalato in stato di agitazione e ferito, dopo un periodo trascorso come senza fissa dimora. Indossa una camicia bianca con sopra una giacca scura. Ha un taglio di capelli curato e ordinato, è privo di barba e sembra quasi piegare la bocca in un sorriso.

Per scoprire chi fosse realmente quest'uomo negli Stati Uniti gli inquirenti romani hanno chiesto anche la collaborazione degli agenti dell'Fbi dell'ambasciata statunitense. Il passaporto, con scadenza rilasciato il 29 settembre 2017 e con data di scadenza il 28 settembre 2027, sembra essere autentico. Ora chi indaga sta cercando di capire come sia stato possibile il rilascio del documento.

Secondo le ultime indagini, infatti, il vero nome dell'uomo sarebbe Francis Kaufmann. Con questo nome, negli Stati Uniti, l'uomo è stato arrestato cinque volte per violenza domestica e aggressione e ha scontato 120 giorni di carcere. Con l'identità fittizia di Rexal Ford, invece, avrebbe provato a portare avanti la sua carriere di regista, con film mai realizzati e progetti falsi. La donna che era con lui e madre della piccola Andromeda, senza documenti, si sarebbe fatta chiamare con il suo cognome, Stella Ford. In uso l'uomo avrebbe avuto un terzo nome, creato e utilizzato appositamente per l'arrivo in Italia. Si tratterebbe di Matteo Capozzi.

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