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Delitto di via Poma: le news sull'omicidio di Simonetta Cesaroni

Intitolato un parco a Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa a via Poma nel 1990

La decisione è stata presa dall’assessore alla Cultura Miguel Gotor. Alla ragazza uccisa a via Poma nel 1990 saranno intitolati i giardini di via Monte Grappa.
A cura di Natascia Grbic
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Simonetta Cesaroni
Simonetta Cesaroni

I giardini di piazza Monte Grappa, nel quartiere Della Vittoria a Roma, saranno intitolati a Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa nell'agosto 1990 negli uffici di via Poma. Nel parco sarà apposta una targa con scritto "Simonetta Cesaroni, vittima di femminicidio".

"Molto presto, avremo finalmente un’area pubblica dedicata alla memoria di Simonetta Cesaroni – ha dichiarato l’assessore alla cultura Miguel Gotor – la cui morte violenta nell’agosto del 1990, a poco più di vent’anni, a tutt’oggi ufficialmente senza colpevoli, ha segnato profondamente Roma. Un caso di femminicidio brutale che è una ferita ancora aperta per la nostra città".

Oltre a Simonetta Cesaroni, anche il parco di via Gregorio XI e i giardini di via di via Gustavo d’Arpe a Trigoria saranno intitolati a due personalità che, secondo Gotor, "hanno avuto un forte impatto nella storia recente della nostra città". Si tratta di Umberto Lenzini, presidente della Lazio quando nel 1974 vinse lo scudetto, e Nils Liedholm, allenatore della Roma quando vinse lo scudetto nel 1983.

Il delitto di via Poma

Simonetta Cesaroni è stata uccisa nell'ufficio dove lavorava in via Carlo Poma a Roma, il pomeriggio del 7 agosto 1990. Quando la famiglia ha visto che non tornava a casa ha lanciato l'allarme: la 20enne è stata trovata riversa in terra, uccisa con ventinove pugnalate. L'arma del delitto non è mai stata ritrovata, ma con tutta probabilità si trattava di un fermacarte. Dalle indagini è emerso che ha lottato contro il suo assassino: ha cercato di divincolarsi e fuggire, ma non ce l'ha fatta. Dopo essere stata tramortita ha perso i sensi, ed è stata ferita a morte.

Sono passati più di vent'anni e il suo caso non è mai stato risolto. Tutte le persone accusate dell'omicidio – il portiere dello stabile, il datore di lavoro, un giovane il cui padre aveva uno studio nello stabile, e l'ex fidanzando – sono state assolte.

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