Infermiera abusa di minori con l’amante e la moglie di lui: nuove prove a carico dei tre arrestati

Non si arrestano le indagini a carico dell'infermiera dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina e di coppia, composta da un uomo di 36 anni con cui aveva una relazione e sua moglie, con cui scambiava immagini pedopornografiche. In questi giorni è arrivata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei tre, che si trovano in carcere dal mese di giugno scorso con l'accusa di abusi nei confronti di un minore come voluto dal gip del Tribunale di Latina su richiesta della Procura pontina.
Nel telefonino dell'infermiera gli inquirenti, in sede di indagine, hanno trovato un video contente materiale esplicito e atti sessuali nei confronti di un sedicenne.
Il nuovo provvedimento a carico dei tre
Il provvedimento è stato emesso nei giorni scorsi dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti dei tre: le nuove ordinanza sono state emesse lo scorso 6 ottobre a conclusione delle indagini dirette e coordinate dalla Procura di Roma scattate nel mese di giugno.
Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto attente analisi nei telefonini, posti immediatamente sotto sequestro. Dal contenuto dei dispositivi sono emersi ulteriori accertamenti a carico dei tre indagati sia "in relazione a un ulteriore episodio di violenza sessuale aggravata a danno di minore", che sarebbe avvenuta lo scorso mese di marzo e non emerso fino ad ora, che nella "realizzazione di materiale pedopornografico utilizzando il minore stesso".
Infermiera scambia materiale pedopornografico con una coppia: tre arresti
I fatti, come anticipato, risalgono allo scorso luglio quando un'infermiera di 43 anni dell'ospedale pontino Santa Maria Goretti, coordinatrice di sala in un reparto oggi sospesa, è stata arrestata dopo alcuni ritrovamenti sospetti all'interno del suo telefonino. Le indagini erano scattate durante degli accertamenti su delle presunte violenze subite dall'infermiera. Nel corso di una perquisizione domiciliare, però, gli agenti hanno rinvenuto il materiale pedopornografico. Lo stesso che, successivamente, è stato rinvenuto nell'abitazione dell'uomo.
In breve tempo nel mirino degli inquirenti sono finiti anche un tecnico della Asl, con cui la donna aveva avuto una relazione e sua moglie, anche loro trovati in possesso di materiale sessualmente esplicito che riguarda minorenni. Fin da subito, il sospetto è che potesse trattarsi di materiale autoprodotto. I tre, tutti incensurati, sono stati arrestati e trasferiti in carcere, dove il 6 ottobre scorso sono arrivate le nuove notifiche.