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Incidente Laurentina, scontro tra Tesla e Ypsilon

Incidente Tesla, dai sorpassi azzardati allo schianto contromano: continuano le indagini

Il ragazzo alla guida della Tesla che ha travolto e ucciso Simona Cardone non era al telefono quando si è schiantato contro la Lancia Y, ma stava eseguendo un sorpasso azzardato: da chiarire ancora la velocità a cui procedeva.
A cura di Beatrice Tominic
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L'incidente fra la lancia Y e la Tesla.
L'incidente fra la lancia Y e la Tesla.
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Il cellulare di E.E., il ventenne alla guida della Tesla, non era in funzione al momento dello schianto contro la Lancia Y guidata da Simona Cardone, la sessantasettenne travolta e morta sul colpo. A dirlo sono state le analisi sui dispositivi dei ventenni che si trovavano a bordo della supercar elettrica dalle quali, però, è emersa la presenza di alcuni video compromettenti dove le auto sfrecciano a 250 chilometri orari nelle strade di Roma.

Cinque 20enni a bordo della Tesla

I cinque ragazzi, tutti di un'età compresa fra i 20 e i 25 anni, stavano eseguendo dei sorpassi azzardati, nei pressi di quella che i residenti di zona definiscono "curva della morte". A causare l'incidente mortale potrebbero essere stati la scarsa visibilità e la velocità sostenuta. Secondo le ricostruzioni, il terribile impatto con l'utilitaria è avvenuto proprio durante uno dei tanti impatti con l'utilitaria.

Il ragazzo alla guida, indagato per omicidio stradale, è risultato negativo ai test alcolemico-tossicologici. Anche in questo incidente, come per quello avvenuto lo scorso 14 giugno a Casal Palocco in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni, alla guida della supercar c'era un persona neopatentata.

L'incidente su via Laurentina: Simona Cardone muore sul colpo

Lo schianto è avvenuto al chilometro 21 in direzione Pomezia. La Tesla ha invaso la corsia opposta, viaggiando contromano quando, lungo il suo percorso, ha trovato l'utilitaria di Simona Cardone e l'hanno travolta. L'impatto è stato violentissimo e la donna è morta sul colpo. A bordo dell'altra auto, nel gruppo dei cinque ventenni, sono stati in due a riportare le ferite più gravi.

Gli accertamenti sui telefonini

Continuano le indagini sull'incidente. Memori del sinistro di Casal Palocco, gli agenti della Polizia Locale per prima cosa hanno sequestrato i telefonini dei quattro ragazzi sulla Tesla, due ragazze e due ragazzi e quello del conducente. Dalle prime verifiche, come anticipato, sembra che quest'ultimo non fosse in uso durante lo schianto e nei momenti immediatamente precedenti: nessuna chat aperta a distrarre il conducente. Nei dispositivi presi in esame, però, sono stati rinvenuti altri video di supercar che sfrecciano anche a 250 chilometri orari lungo le strade di Roma, dal Grande Raccordo Anulare a via Cristoforo Colombo.

L'alta velocità potrebbe aver avuto un ruolo centrale anche durante l'incidente sulla Laurentina. Per chiarire l'esatta velocità a cui procedeva l'auto, sarà presto programmata un consulenza. Da analizzare anche i dati sulla scatola nera.

Il cordoglio degli amici di Simona: "Tocca a noi accudire i suoi animali"

"Ho ricevuto la conferma che Simona, come tutte le persone speciali e sensibili, questo mondo schifoso lo cambiano davvero – ha scritto su Facebook un'amica della vittima, lanciando un appello – Lei accudiva tanti animali che ora sono stati lasciati soli: aiutatemi ad aiutarli. Strapperemo un sorriso a Simona, ovunque lei sia. Glielo dobbiamo. Per lei erano tesori preziosi, glielo dobbiamo". E in meno di un giorno volontari, amici e parenti hanno preso in carico tutti i suoi animali: i due cani, i 20 gatti e le altre colonie che accudiva.

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