Incidente sulla Colombo, disposta perizia sullo schianto: velocità della Bmw sotto accusa

Una perizia per capire esattamente le cause dell'incidente in piazza dei Navigatori costato la vita a Beatrice Bellucci: nelle prossime ore la Procura di Roma nominerà i consulenti tecnici che dovranno eseguire la perizia, in modo da cristallizzare cosa è accaduto la sera di venerdì 24 ottobre su via Cristoforo Colombo. Al momento sono due le auto coinvolte nel sinistro: la Bmw Serie 1 guidata da Luca Girimonte, e la Mini Cooper guidata da Silvia Piancazzo, l'amica di Beatrice Bellucci. Diversi testimoni hanno parlato di una gara tra diverse auto che sfrecciavano a tutta velocità sulla strada: per il momento però, gli indagati sono due. Girimonte per omicidio stradale, e Piancazzo, ma quest'ultima come atto dovuto.
La dinamica, almeno stando a una prima ricostruzione, sembra abbastanza chiara: Luca Girimonte, a causa dell'altissima velocità, ha tamponato violentemente la Mini Cooper che procedeva nella corsia laterale con a bordo le due amiche, mandandola fuori strada. La conducente non ha potuto fare nulla per evitare lo scontro: data la forte velocità alla quale procedeva la Bmw, inoltre, la sua auto è schizzata come un proiettile a causa dell'urto, schiantandosi contro un albero. La morte, per Bellucci, è stata quasi immediata: a ucciderla, un trauma all'addome e al torace. E proprio oggi, alle 10, si terranno i funerali della ragazza, scomparsa prematuramente e in modo così violento a soli vent'anni.
Luca Girimonte, ascoltato dagli agenti della Polizia Locale, ha negato fosse in atto una gara di velocità tra più auto. Versione data anche dal suo amico, identificato dopo giorni, e che però non si è fermato sul luogo dell'incidente. Quest'ultimo ha dichiarato di non essersi accorto di nulla, ma non ha mai chiamato Girimonte quando ha visto che non stava arrivando a destinazione. Chi ha assistito al sinistro, inoltre, ha parlato di almeno due macchine che sfrecciavano a velocità folle sulla Colombo prima del sinistro. Silvia Piancazzo, nonostante sia stata svegliata dal coma farmacologico, non è ancora in grado di parlare con gli inquirenti: è confusa, non sa ancora bene cosa è successo, e le sue condizioni, benché stabili, sono comunque gravi.