In ospedale per gravidanza a rischio, trova foto di un bebè di 66 anni fa: “Ha portato fortuna, cerco il proprietario”

"Durante la gravidanza ho avuto alcuni gravi complicazioni e sono stata ricoverata. Per un mese in ospedale, ovunque andassi, trovavo questa foto e la guardavo ogni giorno. Alla fine è andato tutto bene. Ogni volta chiedevo a quel bimbo di portare fortuna al mio. Alla fine è andato tutto bene, ma al momento di tornare a casa l'ho vista ancora e l'ho portata a casa con me, ma ora è giunto il momento di restituirla al legittimo proprietario".
A parlare è Eleonora che, a quattordici anni da quell'esperienza, sta cercando il legittimo proprietario della foto. Per farlo si è affidata ai social network. La sua storia, corredata dall'immagine della foto che l'ha confortata in un periodo di forti preoccupazioni, è presto andata virale. In attesa della risposta di qualcuno che si riconosca nel bebè della foto, la sua storia ha strappato qualche lacrima agli utenti, colpiti e commossi dal suo racconto.
Il racconto della donna: "Ero incinta e mi hanno ricoverato"
I fatti risalgono al 2011. "Ero incinta del mio primo figlio, era una gravidanza serena e perfetta fino a quando, durante un controllo, i medici non hanno scoperto delle complicazioni e hanno disposto il mio ricovero immediato al policlinico Umberto I di Roma, nel reparto Ostetricia – ricorda la donna – In estate, per oltre un mese, sono stata ricoverata senza che i medici sapessero esattamente cosa sarebbe accaduto, non sapevano se il bimbo sarebbe nato, e in caso se rischiava problemi importanti, anche neurologici".
Il ricordo: "Sembrava che questa foto fosse lì per me"
Sono stati giorni complicati, pieni di preoccupazione per lei e la sua famiglia. "Con il mio pancione ero in grado di camminare e muovermi per l'ospedale, dove giornalmente percorrevo l'atrio del reparto di ginecologia e ostetricia – racconta – E trovavo per terra questa foto. A volte appoggiata su una bacheca sgangherata, ma quasi sempre per terra sotto panchine o sedie. A volte calpestata, a volte addirittura col vento volata verso il giardino".
Notava la foto nei luoghi più disparati. "Ogni giorno la prendevo, la guardavo, la rimettevo su ma poi la ritrovavo giù. Per un mese intero la riponevo dove sembrava che lei non volesse proprio stare… – continua – E ogni volta che la vedevo, chiedevo a quel bimbo di portare fortuna al mio, perché ne aveva bisogno".
Il ritorno a casa: "Ho portato la foto con me"
È poi arrivato il momento del parto. "Alla fine il mio piccolo è nato prematuro, ma incredibilmente e perfettamente (o quasi) sano. Oggi è un bellissimo ragazzo senza problemi – aggiunge – Con la fine della gravidanza è arrivato anche il momento di tornare a casa".
È a quel punto che la donna si è trovata davanti agli occhi, ancora una volta, la foto che l'aveva seguita per tutto il ricovero. "Varcando la soglia del reparto ospedaliero per l'ultima volta, ho visto nuovamente questa foto, buttata a terra e sporca di polvere – ricorda – Così ho deciso, egoisticamente forse, di tenerla. In fondo non avrebbe fatto una gran bella fine tra i venti che spazzavano ovunque foglie e cartacce nell’androne sempre aperto". E ha portato con sé la fotografia e il volto di quel bambino.

L'appello sui social: "Aiutatemi a trovare il proprietario"
Dopo aver raccontato questa storia, ha concluso lanciando un appello. "Ho avuto la percezione che quella foto e quel bimbo mi avessero aiutata a modo loro. Da quel momento la tengo sempre con me – spiega – Ma adesso è arrivato il momento e sarei comunque felice di restituirla ad un eventuale proprietario, parente o conoscente del bimbo che mi ha portato fortuna e conforto in un momento particolare della mia vita". La foto, pubblicata in apertura dell'articolo, mostra un bebè con una cuffietta, forse un cappellino. Il piccolo si trova su una poltroncina con dettagli ricamati e, ad aiutarlo a tenerlo eretto, c'è una mano adulta che spunta dal lato destro dell'osservatore.
Sul retro, come si legge in un'altra immagine allegata all'appello nel gruppo Facebook "Foto in soffitta", oltre a qualche segno e scarabocchio, forse segno del tempo, c'è una data, come si vede in alto. "6-1-59", si legge, cioè il 6 gennaio del 1959: che sia la data di nascita del bebè in foto o il giorno in cui è stata scattata la foto, forse come ricordo della prima Epifania, non ci è dato saperlo. Quello che conta è che, con il sorriso immortalato sopra, quel bebè sia riuscito ad aiutare una neomamma in un periodo difficile.
