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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il Vaticano contro la commissione d’inchiesta su Emanuela Orlandi: “Intromissione perniciosa”

Nel corso di un’audizione in Senato, il promotore di giustizia Vaticano Alessandro Diddi ha dichiarato: “In questo momento delle indagini, aprirne una terza che che seguirebbe forme diverse da quelle dell’autorità giudiziaria penso che sarebbe un’intromissione perniciosa per la genuinità di quel che stiamo conducendo”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo Alessandro Diddi, istituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi sarebbe, "in questo momento delle indagini, una intromissione perniciosa per la genuinità di quel che stiamo conducendo". Così il promotore di giustizia dello Stato del Vaticano durante un'audizione informale in Commissione Affari costituzionali al Senato.

Diddi, a cui è stato affidato il compito di aprire un'indagine interna al Vaticano sulla scomparsa di Orlandi, ha detto di aver tutto l'interesse a "contribuire, ove possibile nella ricerca della verità. In questi anni si è detto e scritto tante cose, siamo qui per dare ampia e totale assistenza all'autorità giudiziaria italiana".

Ogni volta che c'è una indagine ufficiale, ha proseguito il promotore di giustizia, "ce ne è una fatta dagli organi di stampa. Giusto che sia così, non sono contro la libertà di stampa. Il problema è che la stampa poi fa un altro processo, con proprie regole che non sono quelle del processo penale. Quindi rischieremmo poi di avere 4 Commissioni: quella della Procura della Repubblica di Roma, la mia piccolissima, la Commissione parlamentare e quella che nascerebbe dal dibattito pubblico via stampa".

Le indagini si chiuderanno entro qualche mese, ha spiegato ancora Diddi: "Abbiamo limiti giurisdizionali ma abbiamo trovato delle carte interessanti. Abbiamo attivato una proficua collaborazione investigativa tra lo stato Vaticano e la Repubblica italiana. Le indagini sono in corso e mi voglio attenere a uno strettissimo riserbo istruttorio, lo trovo rispettoso".

Intanto il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha scritto una lettera, letta da Diddi all'inizio dell'audizione, in cui si lamenta della convocazione, "non corretta nelle forme e nella sostanza". Secondo il monsignore le regole non prevedono convocazioni "con mail o telefonate". In futuro, " quando le autorità italiane vogliono avere informazioni, dovranno essere osservate tutte le formalità previste dal diritto internazionale".

Il presidente della Commissione, il senatore di Fratelli d'Italia Alberto Balboni, ha sottolineato che si è trattato di un'audizione informale: "La Commissione non ha fatto convocazioni per avere informazioni su atti che hanno un segreto istruttorio ma per acquisire un contributo per formulare nel modo migliore il testo di legge al quale stiamo lavorando".

La commissione d'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è stata approvata alla Camera dei deputati e adesso toccherà al Senato esprimersi in merito.

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