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Il prof di matematica ex attore porno, ora vuole che a ripagarlo siano i vertici della Sapienza

Ruggero Freddi, allontanato dal suo corso di matematica senza giustificazioni dopo che era emerso il suo passato da attore porno, ha vinto la sua battaglia in in tribunale e ora chiede che risarcirlo non siano le casse dell’ateneo ma i responsabili del suo allontanamento: “Contro di me bullismo accademico. Loro hanno danneggiato l’immagine della Sapienza non io”.
A cura di Redazione Roma
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Non è finita la battaglia di Ruggero Freddi, l'ex docente a contratto di matematica all'università la Sapienza di Roma, che si è visto allontanare dall'insegnamento per via del suo passato nel mondo del porno. Dopo che le sue ragioni sono statericonosciute in tribunale, ora non vuole che a pagare il suo risarcimento sia l'ateneo, bensì i vertici dell'università che hanno preso quella decisione.

"Quando il pubblico sbaglia, poi paga coi soldi di tutti. Questa storia non va bene –  spiega oggi in un'intervista al quotidiano la Repubblica – Sono stato vittima di bullismo universitario. Chi ha sbagliato nei miei confronti ha un nome e un cognome, non sono i proprietari della Sapienza. I soldi pubblici non devono essere sprecati per gli errori di chi comanda".

La vicenda risale al 2019 quando il professore era stato cacciato senza apparente motivazione e senza vedersi corrispondere tutto il suo onorario da professore del corso di Analisi matematica presso alla facoltà di Ingegneria. La ragione era perché era emerso il suo lavoro da attore nel mondo dell'intrattenimento per adulti: con il nome d'arte di Carlo Masi era il protagonista di diverse pellicole gay girate negli Stati Uniti.

Ora la notizia che il prof ha chiesto al giudice "di accertare le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti", con riferimento alla Rettrice Antonella Polimeni, e a Tiziana Catarci, direttrice del dipartimento dove svolgeva il corso. Insomma Freddi avrebbe cercato numerose volte un accordo e un dialogo, trovandosi sempre le porte chiuse in faccia, e ora vuole sapere chi ha preso quelle scelte e perché e se nel farlo abbia reato danno all'immagine dello stesso ateneo.

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