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Il fidanzato di Romina De Cesare: “Non mi do pace, avevo parlato con Ialongo, non sembrava violento”

Al Messaggero il racconto del fidanzato di Romina: “Ialongo non aveva mai dato segno di instabilità o violenza, anche se ultimamente non accettava di averla persa”.
A cura di Enrico Tata
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Aveva conosciuto Pietro Ialongo, l'ex della sua fidanzata. Non pensava fosse violento, gli era apparso un ragazzo come tanti, sicuramente non pericoloso. E invece ha confessato il femminicidio di Romina De Cesare, 34 anni, la ragazza che lo aveva lasciato da qualche mese. "Ialongo non aveva mai dato segno di instabilità o violenza, anche se ultimamente non accettava di averla persa e qualche volta insultava verbalmente Romina. Io ci ho anche parlato con lui una volta e mi è sembrato normale, tranquillo, mai avrei pensato che dentro stesse covando rabbia e rancore così forti da portarlo ad un gesto tanto assurdo", ha raccontato al Messaggero il compagno di Romina.

"Si era lasciata da qualche mese, ma viveva ancora col suo ex"

I due stavano insieme da pochi mesi: "Si era lasciata da qualche mese ma era ancora costretta a vivere in quella casa insieme all’ex perché il contratto era cointestato. Tuttavia aveva finalmente deciso di andarsene e avevamo programmato di andare a stare insieme proprio il giorno dopo la tragedia. Mi continuo a chiedere se solo avessi anticipato i tempi, magari l’avrei salvata. Adesso chiede che sia fatta giustizia: «Non cerco alcuna vendetta, non mi appartiene, ma Romina è l’ennesima vittima di vicende del genere e si deve fare qualcosa perché questo fenomeno finisca".

"Non era mai capitato che non mi rispondesse per molto tempo"

È stato lui a dare l'allarme. Romina non rispondeva da diverse ore e quindi è andato a cercarla nell'appartamento che condivideva con il suo ex in via del Plebiscito. Nessuno rispondeva, la porta non si apriva e per questo ha chiamato subito la polizia e i vigili del fuoco. La donna era a terra in un lago di sangue, uccisa con oltre dieci coltellate. "Non era mai capitato che non mi rispondesse per molto tempo. Poi, una volta arrivato, vedendo che non mi apriva, ho dovuto chiamare la polizia e i vigili del fuoco e quando sono entrati mi hanno stoppato sull’ingresso e li ringrazierò per sempre, perché così terrò in mente e nel cuore il ricordo di quanto era bella e sorridente".

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