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Identificata la donna trovata morta all’Idroscalo di Ostia: è una 58enne scomparsa a Castel Volturno

La signora, che lavorava come badante, abitava in una casa di fortuna vicina alla foce del fiume Volturno: non è chiaro se sia caduta in acqua per un incidente o se si sia gettata volontariamente. Il corpo sarebbe stato poi trascinato dalla corrente fino ad arrivare a Ostia. Il figlio della donna ne aveva denunciato la scomparsa a metà dicembre.
A cura di Natascia Grbic
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L'idroscalo di Ostia
L'idroscalo di Ostia

Risolto il mistero del cadavere trovato all'Idroscalo di Ostia domenica 27 dicembre. I poveri resti recuperati dalla scogliera appartengono a una donna di 58 anni di nazionalità ucraina arrivata in Italia circa vent'anni fa. La signora lavorava come badante e non si avevano più sue notizie da metà dicembre, quando era scomparsa dalla sua abitazione di Castel Volturno in Campania. A denunciarne la scomparsa era stato il figlio: i due non erano in buoni rapporti ma, non riuscendo più a contattare la madre, l'uomo si era preoccupato e si era rivolto alle forze dell'ordine. Secondo le prime informazioni la donna, che abitava in una casa di fortuna alla foce del fiume Volturno, sarebbe caduta in acqua – non è chiaro se per un gesto accidentale o per un incidente. Il corpo sarebbe stato poi trascinato fino a Ostia dalle correnti, rese ancora più forti dal maltempo di quei giorni.

Identificata la donna trovata a Ostia, indagini in corso

Sul caso indaga la Polizia di Stato. Gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità della donna grazie alle impronte digitali recuperate dal medico legale. Non è stato un lavoro semplice: dopo diversi giorni passati in acqua, il corpo riversava in uno stato di saponificazione ed era talmente decomposto che sembrava impossibile poterne ricavare le impronte digitali. E invece si è riusciti a dare alla donna un volto e un nome. La signora non aveva precedenti penali, ma le impronte erano inserite nella banca dati delle forze dell'ordine perché aveva sbrigato alcune pratiche legate al permesso di soggiorno. Al momento il caso è ancora aperto: sul corpo non ci sono segni di violenza (tranne quelli causati dalla permanenza in mare) ma le indagini continuano per chiarire questa triste vicenda.

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