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I dermatologi: “Casi di scabbia aumentati del 30%, bambini e anziani i più colpiti”

A Roma, in particolare, è stato registrato un aumento dei casi di scabbia. I posti più colpiti sono gli asili e le Rsa, dove c’è maggiore affollamento.
A cura di Natascia Grbic
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Foto da Wikipedia
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I casi di scabbia sono aumentati del 30%. Ad affermarlo, in un'intervista all'Adnkronos Salute, è Sabrina Erculei, dermatologa clinica dell'Istituto dermatologico italiano (Idi) di Roma, una delle strutture più prestigiose a livello nazionale. Il problema, sottolinea la dottoressa, risiede soprattutto in una forte sottovalutazione del problema e della relativa terapia, spesso disattesa. Senza contare i genitori che mandano comunque i figli a scuola, diffondendo il contagio.

"Nell'ultimo anno abbiamo visto un aumento del 30% dei casi di scabbia, soprattutto nei bambini ma anche negli anziani – ha dichiarato la dottoressa – Spesso legati ad una sottovalutazione del problema e nella scarsa aderenza alla terapia. Ci sono famiglie che non rinunciano a mandare il figlio a scuola anche se ha prurito. Così i contagi aumentano e il problema ritorna".

"La fascia infantile e quella degli anziani sono le più colpite. Se l'acaro non viene trattato bene con le giuste terapie deposita le uova sottopelle e il problema persiste più del dovuto. Di solito si usano creme a base di permetrina o di benzile benzoato, ma non basta una seduta, la crema va messa almeno per tre sere e poi si fa una pausa di una settimana, per poi rimetterla per altri giorni. Bisogna essere attenti in questa procedura".

Soprattutto, spiega Erculei, è importante fare una visita dermatologica approfondita, in modo da non confondere la scabbia con altre forme allergiche. Durante la pandemia i contagi da scabbia sono diminuiti per il distanziamento sociale, ma ora che le scuole sono aperte e molti posti sono affollati, l'acaro può diffondersi. "Inoltre c'è anche un legame con la ripresa dei viaggi all'estero soprattutto in zone esotiche dove il livello di igiene non altissimo e si rischia di tornare in Italia con l'acaro".

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