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Gualtieri attacca Salvini e promette che il 70% delle strade secondarie di Roma sarà Zona 30 km/h

Il sindaco Gualtieri attacca Salvini e la sua direttiva per limitare l’utilizzo delle ‘Zone 30’ in città: “La direttiva del Mit è strampalata, chiaramente ispirata a una volontà politica, ma non appoggiata alle fonti del diritto e risulta irragionevole nella sostanza”.
A cura di Enrico Tata
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Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha criticato duramente la circolare emanata dal ministro Salvini in merito alle ‘Zone 30', le aree urbane con limite di velocità a 30 chilometri all'ora, e ha annunciato che l'obiettivo nella Capitale è quello di istituire Zone 30 nel 70 per cento circa della viabilità secondaria della città.

Roma è attraversata da 8.800 chilometri di strade, di cui 1.400 di viabilità primaria e 7.400 di viabilità secondaria. Di questi, oltre 5mila, è l'intenzione del sindaco, saranno trasformati in ‘Zone 30'. A Roma sono state già individuate settanta aree idonee all'introduzione dei limiti di velocità e una, ovviamente, è molto grande: si tratta dell'ansa barocca del Tevere, il centro storico in pratica, che ha sei isole ambientali.

"L'isola ambientale è un'area dove si impone una riduzione del limite alla circolazione ma anche una riconfigurazione dello spazio urbano, un insieme di meccanismi che favoriscono l'abbassamento della velocità che non significa un rallentamento del traffico ma una maggiore sicurezza", ha spiegato il sindaco Gualtieri.

Dopo le ordinanze del Comune di Bologna, che istituivano in città il limite di 30 chilometri all'ora, per volontà del ministro Salvini il Mit aveva inviato ai Comuni una direttiva in cui si sosteneva che "qualsiasi fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria". Secondo Salvini l'introduzione dei 30 chilometri all'ora generalizzati non è coerente con le indicazioni del Codice della Strada e "potrebbero causare più problemi che benefici".

Per il sindaco Gualtieri, intervenuto a un evento organizzato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, quella di Salvini è una circolare completamente strampalata dal punto di vista giuridico, "chiaramente ispirata a una volontà politica, ma non appoggiata alle fonti del diritto e risulta irragionevole nella sostanza".

Il primo cittadino della Capitale si è detto "sorpreso dall'impostazione del ministero e del ministro. La direttiva all'Anci ha una scarsa si appoggia su una circolare del 1979 superata dal codice della strada. Ancora più sbagliata è la proposta di decreto sugli autovelox, che sarebbero meno necessari con più Zone 30. In generale però trovo che sia abbastanza grave inibire la possibilità di applicare limiti di velocità nelle città: sarebbe molto grave se si procedesse con questo decreto. Siamo disponibili a interloquire per illustrare la ratio dei provvedimenti che puntano alla sicurezza e non a limitare la circolazione".

Quando è stato approvato il Pums, Piano di Mobilità Sostenibile, a Roma erano attive già tre ‘Zone 30', a Monti, a Borgo Pio e sull'Appia Antica. Il piano prevede di realizzarne tra le settanta e le ottanta in diverse zone della città, dal Pigneto a Ostia, da Marconi a Prati, da Trastevere a San Saba, da Primavalle a Balduina. Qua l'elenco completo.

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