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Perché Giorgio Napolitano verrà seppellito al Cimitero Acattolico di Roma

Giorgio Napolitano, morto lo scorso 22 settembre, al termine del rito funebre sarà sepolto al cimitero acattolico di Roma. Nonostante ospiti molti politici, è la prima volta che un Presidente della Repubblica viene sepolto qui.
A cura di Beatrice Tominic
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Al termine del rito funebre, Giorgio Napolitano sarà sepolto nel cimitero acattolico di Roma, nel quartiere Testaccio, vicino a Porta San Paolo: è il primo Presidente della Repubblica sepolto lì. Il cimitero come lo conosciamo noi oggi, che si trova in via Caio Cestio, risalirebbe alla prima metà dell'Ottocento, per ospitare atei e tutti coloro che aderissero ad una religione diversa dalla cattolica (anche cristiani ortodossi).

Oggi sono molte le personalità sepolte all'ombra della Piramide Cestia, da Andrea Camilleri, uno degli ultimi personaggi ad esservi accolto, a Antonio Gramsci, fino a Miriam Mafai e Amelia Rosselli. Molte le persone di fede protestante, a partire dal re esule Giacomo Stuart, morto a Roma nel 1766; a John Keats e Percy Bysshe Shelley, che vissero insieme a lungo in un appartamento a piazza di Spagna fino alla loro morte nel 1821 e nel 1822.

La storia del Cimitero Acattolico di Roma

Il primo nucleo del cimitero acattolico di Roma è nato nella prima metà del Settecento in risposta alle normative ecclesiastiche imposte a Roma dalla Chiesa Cattolica secondo le quali i protestanti non potevano essere sepolti all'interno delle chiese o in terre consacrate: all'epoca le sepolture avveniva solo di notte, perché si correva il rischio che le persone di fede cattolica potessero attaccare il feretro.

All'inizio lo spazio per il cimitero acattolico, diverso da quello occupato oggi, sarebbe stato concesso da papa Clemente XI, come testimoniano alcuni documenti, soltanto ai membri esiliati della corte Stuart: anche per questo viene spesso definito "cimitero degli inglesi". Poi, però, è stato esteso anche ad altri.

La prima tomba rinvenuta appartiene proprio ad un inglese, George Langton; nel 1803 sono stati sepolti il primo nordamericano e il primo tedesco: il Barone Friedrich Wilhelm von Humboldt, ministro della Prussia e residente a Roma, che ha sepolto in quel cimitero suo figlio Wilhelm, morto a 9 anni.

Tra il 1738 e il 1822 si sono aggiunte sessanta persone sepolte, tanto che in quello stesso anno il papa ha proibito ulteriori sepolture: proprio in quell'anno lo Stato Pontificio ha concesso ulteriore spazio, il "Nuovo Cimitero": dopo due ampliamenti, è arrivato ad essere quello che conosciamo noi oggi. Soltanto nel 1910 il sindaco di Roma Ernesto Nathan lo ha definito con un accordo formale un culturalmente importante: otto anni dopo è stato dichiarato Zona Monumentale d’Interesse Nazionale.

Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica sepolto nel cimitero acattolico

Come anticipato, le personalità sepolte nel cimitero acattolico di Roma sono molteplici. Giornalisti, letterati, re in esilio, molti attori. Nonostante ospiti numerose personalità politiche, fra cui forse la più nota è quella di Gramsci, è la prima volta che un Presidente della Repubblica italiana viene sepolto al cimitero acattolico di Roma.

La decisione di essere sepolto nel cimitero acattolico, si inscrive nella scelta di ricevere funerali laici sebbene, non questo non si tratti di una regola costante. Anche Nilde Iotti e Pietro Ingrao, storici dirigenti del PCI morti rispettivamente nel 1999 e nel 2015, hanno scelto un funerale laico. Entrambi, però, sono sepolti in cimiteri cattolici: Iotti in quello comunale del Verano, Ingrao in quello comunale a Lenola, in provincia di Latina.

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