Giada Crescenzi al compagno in caserma dopo l’omicidio della madre: “Scusami”

"Scusami". Questa una delle parole che i carabinieri hanno sentito dire a Giada Crescenzi, rivolgendosi al compagno. Un'esternazione che ha sorpreso gli inquirenti, che le hanno chiesto di cosa dovesse scusarsi. Non solo: in lacrime ha detto di aver rischiato anche lei le ‘coltellate', quando ancora le cause della morte non erano note. A quel punto si sarebbe corretta dicendo "pistolate, pugnalate o qual che sia", e aveva chiesto informazioni sui tempi di chiusura del caso. Comportamenti che sono apparsi immediatamente sospetti, e che hanno poi portato – insieme ad altri elementi – al fermo della donna.
Soprattutto perché sembra che i rapporti fossero tesi da tempo. Crescenzi pubblicava in continuazione post su Facebook dicendo che era urgente per lei e il compagno trovare un'altra sistemazione, che avrebbero "dormito anche per terra". Da circa un mese, lei e il figlio di Camboni erano andati a vivere con la donna per alcuni problemi legati al pagamento dell'affitto del loro appartamento. Il ragazzo non aveva da tempo rapporti con la madre a causa di alcune situazioni di difficile gestione, dovute soprattutto a uno stato di fragilità che l'aveva colpita dopo la morte del marito, ma ha anche detto che in quel mese i rapporti erano cordiali e sereni.
La Procura di Civitavecchia ha indagato Giada Crescenzi per omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Indagini sono in corso per capire se la donna abbia avuto eventuali complici. La scena del delitto è stata pulita in modo abbastanza accurato, accanto al letto è stato trovato un flacone di detersivo, mentre arma del delitto e cellulare della vittima sono spariti. Tracce di sangue erano presenti nella camera dell'indagata e le sue ciabatte, sulle quali sono state trovate tracce di sangue, sono state lavate anch'esse. Giada Crescenzi continua a dire di non sapere nulla dell'accaduto, di trovarsi in casa al momento dell'omicidio ma di aver preso dei farmaci per dormire, oltre a essersi messa dei tappi nelle orecchie. Uno scenario che però stride con quanto raccontato dalla 31enne stessa, che ha dichiarato di essersi svegliata e alzata più volte quella notte. Fino all'arrivo in casa del suo compagno, alle 7.10 del mattino, che l'ha svegliata dicendo di aver trovato la casa a soqquadro.
A quel punto, i due avrebbero cominciato a ispezionare la casa, fino a entrare in camera di Stefania Camboni. In un primo momento, hanno riferito entrambi di non aver visto il corpo della donna, notato solo successivamente. Non hanno spostato nulla, solo una parte di cuscino: quando hanno capito che lì sotto c'era un corpo sono fuggiti e andati immediatamente alla caserma di Civitavecchia. Una volta lì hanno spiegato ai carabinieri di aver trovato casa a soqquadro, e che sicuramente era entrato qualcuno. In un secondo momento, con tono più ‘pacato', hanno aggiunto che in camera da letto era presente il corpo di Camboni, coperto da cuscini.
L'avvocato della famiglia Camboni – Violoni, Massimiliano Gabrielli, ha dichiarato che "alla luce della ordinanza di Custodia Cautelare, la convinzione della famiglia Camboni – Violoni sulla responsabilità di Giada Crescenzi è ormai granitica, ma merita attenzione su un elemento altrettanto importante: ogni ombra, sospetto od insinuazione circa un possibile coinvolgimento, diretto o indiretto, del figlio della vittima, Francesco Violoni, deve definitivamente cadere dalla mente di tutti: il suo racconto infatti è risultato assolutamente coerente e conforme sia alle risultanze investigative che a tutte le evidenze scientifiche emerse sulla scena del crimine. Al contrario, la versione fornita dalla Crescenzi appare insanabilmente contraddittoria, priva di riscontri e sorretta da tesi difensive inverosimili, o addirittura fantasiose, come quella su una presunta ‘mano omicida maschile' o sulle ricerche Google effettuate per un motivo diverso dalla decisione di uccidere la povera Stefania, e rovinare la vita alla famiglia Camboni – Violoni, primo fra tutti Francesco, che purtroppo ora dovrà convivere per sempre con il terribile senso di colpa per aver portato in casa della madre la sua assassina".