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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Marco Bianchi all’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro: “Ingiusto non avergli concesso attenuanti”

Condanna definitiva per Marco Bianchi e nuovo Appello per il fratello Gabriele: continua la vicenda processuale per l’omicidio di Willy Monteiro ucciso a Colleferro nel 2020.
A cura di Beatrice Tominic
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A cinque anni dall'omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro nel settembre 2020, è arrivata la condanna definitiva all'ergastolo per Marco Bianchi, mentre si sono spalancate le porte di un Appello Ter per il fratello Gabriele. È la prima volta che le strade dei due si separano e, forse, anche da prima. I due, inseparabili da sempre, erano conosciuti come i "gemelli di Artena", nonostante la diversa età, perché uniti dagli interessi in comune, come le arti marziali, e dalle frequentazioni.

Anche quella tragica sera i due sono arrivati insieme a Colleferro. Poi sono stati nella stessa cella per il primo processo in corte d'Assise e, ancora in Appello. Dopo la sentenza di ieri, invece, per uno è scattato l'ergastolo. Per l'altro comincia un'altra vicenda processuale, legata all'Appello Ter.

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Perché la condanna ha colpito soltanto uno dei fratelli Bianchi

Per Marco, a differenza del fratello, ora scatta l'ergastolo. A differenza del fratello, lui ha dichiarato di aver preso parte al pestaggio e di aver scagliato il primo calcio a Willy, considerato già da solo, senza altri colpi, capace di uccidere.Una versione diversa rispetto a quanto riportato in tutte le altre sentenze che, invece, attribuiscono il calcio iniziato al fratello Gabriele. "Preferisco morire in carcere piuttosto che dire di averlo colpito", ha sempre sostenuto Gabriele Bianchi. Per lui, però, non è finita: a decidere la sua condanna sarà il prossimo processo.

La difesa di Marco Bianchi: "Dovevano concedergli le attenuanti"

Non ha tardato ad arrivare la reazione della difesa: "Grave che in un fatto grave e unitario, in cui sono coinvolti quattro imputati l’unico che non risulta essere meritevole della concessione delle attenuanti generiche è un soggetto a cui lo Stato, attraverso continui trasferimenti, ha negato tale possibilità – hanno fatto sapere in un documento, come riporta il Corriere della Sera, ripercorrendo la storia in carcere di Marco Bianchi che, da Rebibbia, è stato più volte trasferito anche in altre città – illogico aver valutato che Marco Bianchi senza aver tenuto conto di questo". Al fratello Gabriele, infatti, le attenuanti generiche erano state concesse grazie al comportamento tenuto in carcere, dove ha ottenuto un diploma e ha iniziato a lavorare. Attenuanti che, come previsto dai giudici, non saranno concesse in Cassazione: per conoscere l'esito delle sue vicende processuali, però, occorre aspettare che anche l'appuntamento con l'Appello Ter si concluda.

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