
Fiamme all’Università della Tuscia, una dottoranda: “Il soffitto stava crollando sotto l’incendio”

Paura a Viterbo dove, verso le 10.15 della mattina di oggi, mercoledì 4 giugno, si è verificato un grande incendio all'Università della Tuscia. Le fiamme sono partite dal tetto della facoltà di Agraria, dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Sul posto sono arrivati subito i vigili del fuoco con quattro squadre, a cui si sono aggiunti i rinforzi da Roma e Terni.
L'edificio è stato immediatamente evacuato. Al suo interno si trovavano addetti del personale, docenti e studenti. Fra loro anche Kiana, una dottoranda presso il Dipartimento di Biotecnologie dell'Università della Tuscia. "Stavamo lavorando in laboratorio quando è scattato l’allarme antincendio: ci hanno detto che c'era del fuoco e di evacuare subito l’edificio – racconta la dottoranda a Fanpage.it – All'inizio non ci ho dato troppo peso, ero abbastanza tranquilla. Eravamo al piano terra, non si vedeva niente di strano. Una volta uscita ho visto che il tetto dell'edificio stava bruciando".
Il racconto dell'incendio a Fanpage.it

"Stavamo lavorando in laboratorio quando è scattato l’allarme antincendio: ci hanno detto che c’era del fuoco e che avremmo dovuto evacuare subito l’edificio. Dal piano terra, dove ci trovavamo, non si vedeva nulla di strano – spiega la dottoranda Kiana a Fanpage.it – Ma una volta fuori ho visto che l'edificio stava effettivamente bruciando: le fiamme arrivavano dal tetto e dai piani superiori".
Era da poco uscita, quando si è ricordata di aver lasciato nella struttura borsa e pc portatile. "A quel punto sono rientrata di corsa per recuperarli. Ce l'ho fatta – dice – Ma ho scoperto che il fuoco si era già propagato anche ai piani inferiori e il soffitto stava crollando (come mostra nel video in apertura, ndr)".
Il racconto della dottoranda: "Abbiamo perso molte attrezzature, non so quando torneremo alla normalità"
"Ho subito provato un grande senso di confusione – continua Kiana a Fanpage.it – Continuo a chiedermi perché sia successo". E poi si ricorda dei lavori al tetto: "Da qualche tempo erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Con i colleghi abbiamo pensato che l'incendio potesse essere partito da lì oppure da uno dei laboratori". L'allarme, per molti, era proprio che le fiamme arrivassero nelle aule di chimica e genetica sottostanti: secondo alcuni studenti, al loro interno sarebbero conservate sostanze altamente infiammabili, fra cui 500 litri di etanolo e bombole di protossido di azoto.
Ad altre domande, infine, Kiana non è ancora riuscita a trovare risposta. "Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che l’università torni alla normalità – riflette – Mi dispiace tanto per tutte le attrezzature costose e importanti che c’erano nei laboratori: molte sono andate perse".