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Estorce 80mila euro a Roberto Pompi, il re del tiramisù, arrestato il cognato: “Se non paghi ti ammazzo”

Giovanni Ghirra, 42 anni, è stato arrestato con l’accusa di estorsione e tentata estorsione. Minacciava di morte Roberto Pompi, vantando anche legami con la criminalità organizzata.
A cura di Natascia Grbic
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Minacciato di morte e costretto a pagare decine di migliaia di euro al cognato: questo l'incubo in cui Roberto Pompi, il ‘re del tiramisù' romano, ha vissuto negli ultimi anni. Il cognato, Giovanni Ghirra, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo con l'accusa di estorsione e tentata estorsione. Dopo essersi fatto versare con numerosi bonifici circa 80mila euro, pretendeva con le minacce di incassarne altri 50mila. Non solo: il 42enne, già noto alle forze dell'ordine per numerosi reati, diceva di avere legami con la criminalità organizzata romana. E voleva far entrare proprio i boss dei vari clan nella capitale nel business gestito da Pompi, che da San Giovanni ha aperto numerosi negozi anche all'estero. Forse solo millanterie, che però hanno fatto perdere il sonno a Roberto Pompi, timoroso anche per l'incolumità della sua famiglia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Ghirra prima lavorava per l'azienda creata da Pompi. I rapporti però non erano buoni, e nonostante tutti i tentativi dell'imprenditore di aiutarlo, il 42enne continuava a rappresentare un problema. Alla fine Pompi lo ha licenziato per giusta causa: e da lì Ghirra, pur percependo la Naspi, è andato su tutte le furie, pretendendo bonifici su bonifici. Se non lo avesse fatto, diceva che "lo avrebbe ammazzato col coltello del pane", e gli avrebbe fatto fare visita da membri della criminalità organizzata di sua conoscenza.

Alla fine Roberto Pompi, spaventato anche da questi continui richiamo a boss e clan, è andato dai carabinieri per denunciare l'accaduto. Le indagini hanno portato diverse prove a sostegno del suo racconto e contro Ghirra, già in passato accusato di reati contro la persona, violenza privata, porto abusivo di armi. Il 42enne è stato quindi arrestato e portato nel carcere di Velletri, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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