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Emergenza rifiuti Roma

Emergenza rifiuti, Calenda chiede al governo di commissariare Regione e Comune: la mozione in Senato

La mozione annunciata da Carlo Calenda presentata oggi in Senato che chiede al Governo di commissariare Roma Capitale e Regione Lazio in tema di rifiuti, e di mobilitare la Protezione Civile per pulire le strade della città. Continua intanto lo scontro sulla riapertura della discarico di Albano.
A cura di Redazione Roma
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Questa mattina è stata deposta mozione in Senato firmata da esponenti di Azione, Italia Viva e +Europa, si chiede al Governo di commissariare sia la Regione Lazio che Roma Capitale in ordine alla gestione dei rifiuti. L'iniziativa era stata presentata ieri da Carlo Calenda, leader di Azione e candidato al Campidoglio: "Basta. depositeremo in Senato una mozione che chiede al Governo di commissariare Comune e Regione e far intervenire la Protezione civile. Chiederemo a tutte le forze politiche di sostenerla. Non è più una questione di partiti ma di sicurezza e salute pubblica". Allegato al tweet con l'annuncio il video di cinghiali che razzolano nella spazzatura accumulata fuori i secchioni alla Camilluccia.

"Da oltre un mese, a causa del mancato coordinamento interistituzionale tra la Regione Lazio e il Comune di Roma Capitale nella gestione del ciclo dei rifiuti, Roma si trova in una situazione di totale emergenza, con cumuli di immondizia che giace non ritirata sulle strade e sui marciapiedi", si legge nel testo presentato e aperto a tutte le forze politiche. Una "crisi causata da incompetenza e scarico di responsabilità tra Regione e Comune (per voce della società in house AMA S.p.A.), le cui conseguenze si riversano però unicamente sui cittadini e sulle attività economiche, queste ultime già vessate dalla tassa sui rifiuti (TARI) per utenze non domestiche il cui peso, in media, è doppio rispetto alla media nazionale".

L'iniziativa di Calenda si inserisce nello scontro asprissimo tra Pisana e Campidoglio. Dopo la scelta di Virginia Raggi di firmare un'ordinanza per riaprire la discarica di Albano, una soluzione è tutt'altra che gradita a Nicola Zingaretti che chiedeva di individuare un sito all'interno dell'area del comune di Roma. Intanto Calenda chiede l'intervento della Protezione Civile per pulire le strade, così da "risolvere con estrema urgenza la situazione dei cumuli di rifiuti e scongiurare una crisi igienico-sanitaria a Roma, assicurando ai cittadini i loro diritti in termini di vivibilità dell’ambiente locale e di sicurezza sanitaria".

Il testo della mozione depositata:

Il Senato della Repubblica
premesso che:

secondo il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (cosiddetto “Testo Unico Ambientale – T.U.A.”), alle Regioni competono gli oneri di cui all’articolo 196, tra cui figurano sia “l’autorizzazione all’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti […]” (comma 1, lettera e)) che “la definizione dei criteri per l’individuazione dei luoghi o impianti idonei allo smaltimento […]” (comma 1, lettera o));

l’articolo 198 del medesimo decreto legislativo, invece, impone ai Comuni sia l’onere di concorrere alla gestione dei rifiuti urbani che quello di “disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti […]” (comma 2);

eppure, da oltre un mese, a causa del mancato coordinamento interistituzionale tra la Regione Lazio e il Comune di Roma Capitale nella gestione del ciclo dei rifiuti, Roma si trova in una situazione di totale emergenza, con cumuli di immondizia che giace non ritirata sulle strade e sui marciapiedi;

si tratta dell’ennesima crisi causata da incompetenza e scarico di responsabilità tra Regione e Comune (per voce della società in house AMA S.p.A.), le cui conseguenze si riversano però unicamente sui cittadini e sulle attività economiche, queste ultime già vessate dalla tassa sui rifiuti (TARI) per utenze non domestiche il cui peso, in media, è doppio rispetto alla media nazionale;

secondo i dati della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, gli incassi per i soli ristoranti si sono ridotti dell’8%, con più della metà degli esercizi che hanno visto i propri affacci e dehors interessati direttamente dalla presenza di rifiuti non raccolti. Si tratta di una tendenza inaccettabile, considerando tra l’altro che solo di recente i settori del turismo e della ristorazione stanno vivendo una fase di ripresa dopo un anno e mezzo di crisi causato dalla pandemia;

a ciò si aggiungono i pericolosi effetti sulla salute pubblica, non solo legati al caldo estivo ma soprattutto ai numerosi roghi dei cumuli di rifiuti che in queste settimane stanno affliggendo i cittadini, con l’Ordine dei Medici di Roma che a più riprese ha auspicato una soluzione rapida e definitiva alla luce del serio rischio di una crisi igienica, specialmente nei quartieri residenziali e in prossimità di ospedali, scuole e attività commerciali;

oltre al danno commerciale e al rischio igienico-sanitario, che vanno a sommarsi agli effetti degli ultimi 18 mesi di crisi sia pandemica che economica, il danno di immagine è inaccettabile, in quanto si offre un biglietto da visita davvero riprovevole non solo per Roma ma per tutto il Paese;

a conferma del fallimento dell’amministrazione capitolina, da fonti di stampa si apprende che l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha certificato che nel 2020 la raccolta differenziata del Comune di Roma è tornata ai livelli del 2018, al 43,8%, ben lontano dall’obiettivo del 70% entro il 2021 fissato dalla stessa amministrazione;

a conferma dell’inadeguatezza del piano della Regione Lazio per la gestione dei rifiuti, lo stesso Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha chiesto alla Regione Lazio “di andare speditamente verso il riesame del piano integrato rifiuti” in considerazione della mancata realizzazione delle ipotesi prese come riferimento per gli scenari di piano;

impegna il Governo:

ad intervenire con poteri commissariali in sostituzione sia della Regione Lazio che del Comune di Roma Capitale nella gestione degli impianti per il trattamento rifiuti e nell’attività di raccolta degli stessi, con l’obiettivo di ripristinare l’igiene della città e assicurare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti;a dare mandato al Dipartimento della Protezione Civile di risolvere con estrema urgenza la situazione dei cumuli di rifiuti e scongiurare una crisi igienico-sanitaria a Roma, assicurando ai cittadini i loro diritti in termini di vivibilità dell’ambiente locale e di sicurezza sanitaria.

RICHETTI

BONINO

FARAONE

GARAVINI

CUCCA

SBROLLINI

GRIMANI

VONO

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