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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, l’ex commissario della polizia: “Rapita da gruppo organizzato, le hanno teso una trappola”

Secondo Lidano Marchionne, all’epoca commissario capo della Polizia di Stato, Emanuela Orlandi sarebbe caduta nella trappola di un gruppo ben organizzato: “Non era un gruppo di rubagalline o di ragazzi che potevano aver messo su qualcosa di più grande di loro che poi gli era sfuggito di mano”.
A cura di Natascia Grbic
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Emanuela Orlandi.
Emanuela Orlandi.
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"La mia sensazione è che la ragazza sia caduta in una trappola dalla quale non è riuscita a venirne fuori, chi l'ha tesa non agiva per una situazione estemporanea". A parlare, audito dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, è Lidano Marchionne, all'epoca commissario capo della Polizia di Stato, in servizio presso la Digos di Roma. Per Marchionne, che si è occupato del caso relativamente alla parte dei ‘lupi grigi', ossia su quel filone che voleva Emanuela Orlandi rapita per chiedere la liberazione di Ali Agca, la ragazza sarebbe stata rapita da un gruppo ben strutturato: qualcuno che sapeva il fatto suo e che non ha agito improvvisando, ma secondo uno schema ben preciso. Non per forza la criminalità organizzata romana, ma anche gruppi dedito allo sfruttando sessuale delle giovani donne.

La criminalità organizzata romana, per Marchionne, "potrebbe aver avuto un ruolo", ma in realtà "non c'è nulla di specifico che mi faccia pensare" che possa c'entrare qualcosa. "Indubbiamente io penso che, quale possa essere il gruppo, era ben strutturato: non era un gruppo di rubagalline o di ragazzi che potevano aver messo su qualcosa di più grande di loro che poi gli era sfuggito di mano". E ha poi aggiunto: "Mi pare che la ragazza avesse avuto un appuntamento con una persona che si era proposta per farle fare un lavoro di presentatrice di prodotti cosmetici e la casa ha sempre smentito di ricorrere a simili attività. Può essere che per ingenuità la ragazza abbia aderito a questa proposta e invece di fare questa presentazione, chissà dove l'hanno portata".

La pista dei lupi grigi

Come detto, Lidano Marchionne si è occupato del caso in relazione alla pista turca, quella secondo la quale Emanuela Orlandi sarebbe stata rapita dai lupi grigi per chiedere la liberazione di Ali Agca. Secondo l'ex commissario però, si trattava di ""versioni spesso poco credibili, determinate da collage mettendo insieme vicende per molti aspetti note". Tra queste, "ricorreva la possibile ipotesi, che toglieva credibilità, della ragazza che, ancora in vita, convivesse con uno dei suoi sequestratori". Ipotesi, per Marchionne, "fantasiose", la maggior parte delle quali venivano dalla comunità turca in Germania, piena di ‘pseudo informatori'.

Per quanto riguarda le telefonate arrivate subito dopo la scomparsa della ragazza da parte di un tale ‘Mario' e dell'Americano, per Marchionne "il gruppo è lo stesso". "Se fosse stato già dall'inizio un sequestro per liberare Ali Agca non vedo per quale motivo ci siano state chiamate prima. Forse per sondare una disponibilità? Non lo so", ha poi aggiunto. Sulle cassette fatte recapitare dopo la scomparsa, dove su un lato si sentiva una voce chiedere la liberazione di Agcà, mentre sull'altro si sentiva la voce di Emanuela, Marchionne dice che "secondo me queste persone avevano avuto a che fare o direttamente con Emanuela Orlandi o con qualcuno che la conosceva".

Dubbi su un numero di telefono non identificato

Parte del colloquio si è centrato su un numero di telefono scritto sul diario di Emanuela. All'epoca proprio Marchionne convocò quella che sembrava l'intestataria dell'utenza, una ‘certa Federica', salvo poi scoprire che per la convocazione ci si basò su un numero sbagliato. "La firma è mia e il verbale è mio", ha detto Marchionne, aggiungendo che si dovrebbe vedere "in che contesto è stato fatto questo verbale di interrogatorio, ossia se è stato fatto perché ci arrivava una segnalazione che c'era questo numero sul diario, premesso che noi il diario di Orlandi non lo abbiamo mai acquisito, o potrebbe anche essere che altre fonti avevano individuato questo numero". Il presidente della Commissione Andrea De Priamo ha dichiarato che, attraverso il lavoro dei consulenti , si cercherà di fare un approfondimento tecnico, anche se molti anni sono passati da allora e non è detto che questa cosa sia ancora possibile.

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