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La morte dell'ultras Fabrizio Piscitelli a Roma

Due anni fa l’omicidio di ‘Diabolik’ Piscitelli: ancora nessuna verità sul killer dell’ultras

Un killer spietato che uccide in pieno giorno. In tenuta da corsa si avvicina all’obiettivo, gli arriva alle spalle e gli spara alla testa a distanza ravvicinata. L’altro muore sul colpo. Il sicario ancora non ha nome. La vittima è Fabrizio Piscitelli, in arte Diabolik, leader degli Irriducibili della Lazio, 53 anni. L’omicidio è avvenuto due anni fa, il 7 agosto del 2019, nel parco degli Acquedotti a Roma alle 18.50.
A cura di Enrico Tata
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Un killer spietato che uccide in pieno giorno. In tenuta da corsa si avvicina all'obiettivo, gli arriva alle spalle e gli spara alla testa a distanza ravvicinata. L'altro muore sul colpo. Il sicario ancora non ha nome. La vittima è Fabrizio Piscitelli, in arte Diabolik, leader degli Irriducibili della Lazio, 53 anni. L'omicidio è avvenuto due anni fa, il 7 agosto del 2019, nel parco degli Acquedotti a Roma alle 18.50.

Dopo l'omicidio il nome di Piscitelli spunta nelle carte di due inchieste: una ha portato all'arresto di 51 persone, con Piscitelli che secondo gli inquirenti avrebbe guidato un'organizzazione dedita al traffico di droga. In un'altra l'ex leader degli Irriducibili viene indicato come garante di un accordo per stabilire la pace a Ostia tra il clan degli Spada e un gruppo criminale locale. Nessuna delle due indagini, tuttavia, ha fornito indizi per risolvere il caso del parco degli Acquedotti, che ad oggi resta ancora un mistero.

I genitori di Diabolik: "Vogliamo risposte"

In un'intervista rilasciata all'agenzia AdnKronos i genitori di Diabolik hanno dichiarato: ‘Il dolore è dentro di noi e ci consuma giornalmente, amplificato anche dal mancato esito delle indagini che ci impedisce di riconciliare delle parti di noi stessi. In questi due anni, che sono tanti, abbiamo maturato sentimenti di speranza, di frustrazione, di impotenza e di sfiducia. Per quanto complesso sia il caso di nostro figlio, ci chiediamo oggi se davvero è stato fatto tutto ciò che si poteva fare, ma soprattutto se è stato fatto tempestivamente e senza errori irrimediabili che invece noi temiamo fortemente. Speriamo di sbagliarci". I genitori si chiedono anche "se gli inquirenti abbiano lo stesso passo di chi ha deciso l'omicidio di nostro figlio e di tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno partecipato. Di certo non crediamo al delitto perfetto a meno che non lo si voglia rendere tale. Meritiamo giustizia, anzi, abbiamo diritto ad averla insieme ai cittadini di Roma viste le connotazioni di questo omicidio ampiamente descritte dagli organi inquirenti, dagli articoli di giornale, dai documentari ecc. Le istituzioni hanno il dovere di dare una risposta chiara e duratura nel tempo perché lasciare senza nomi questo delitto sarebbe grave anche per l'immaginario collettivo costretto a chiedersi: chi comanda a Roma?".

Le rivelazioni su L'Espresso

Ad aprile Francesca Fagnani ha scritto sull'Espresso che il killer che ha ucciso Piscitelli è di nazionalità albanese. "L’hanno notato in molti in quel parco correre con disinvoltura verso la panchina dove sedeva Piscitelli, hanno sentito lo sparo e lo hanno visto allontanarsi, scavalcando la ringhiera che delimita il parco dal marciapiede di via Lemonia", si legge nell'articolo. In un articolo pubblicato oggi la stessa Fagnani scrive che il sicario albanese avrebbe ucciso anche un connazionale e sarebbe stato giustiziato a sua volta dai clan del suo Paese. Dietro al delitto Piscitelli, si legge ancora, ci sarebbe una guerra per il controllo di Ostia.

"Quanto letto oggi nell'articolo dell'Espresso non ci fa piacere per due ordini di motivi: la giustizia che da sempre invochiamo non è quella della strada ma quella delle istituzioni; avremmo voluto apprenderlo dalle istituzioni e non ancora una volta dai giornali. Sono due anni che rispettosamente e sempre con fare dimesso bussiamo alle porte per sentirci dire che stanno lavorando. Ma ad oggi nulla! La notizia non è l'uccisione dell'albanese ma è il fatto che questi dopo un anno sia riuscito a commettere indisturbato un nuovo omicidio con le stesse identiche modalità. Dopo quello che abbiamo letto pretendiamo una risposta forte e incisiva dalle forze dell'ordine. E dalla Procura. Basta silenzi…Cercheremo conferme o smentite…ma delle risposte…I miei assistiti vogliono giustizia e non vendetta", ha dichiarato all'AdnKronos Tiziana Siano, legale dei genitori di Fabrizio Piscitelli.

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