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Dopo la sparatoria tensione altissima a Frosinone, è allarme per possibili vendette

La pista della droga e della prostituzione è quella più battuta dagli investigatori e il questore Domenico Condello ha disposto l’aumento della sorveglianza in città, proprio con l’obiettivo di evitare in tutti i modi un’escalation di violenza.
A cura di Enrico Tata
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Il killer sostiene di aver sparato e ucciso una persona per gelosia e a causa di una donna contesa. Ma gli inquirenti continuano a ritenere poco credibile questa versione. L'ipotesi più accreditata è che la sparatoria avvenuta sabato sera allo Shake Bar di via Aldo Moro a Frosinone sia da inquadrare in una vera e propria guerra tra bande rivali che si contendono le piazze di spaccio della Ciociaria.

Allerta massima a Frosinone: si vogliono evitare vendette e ritorsioni

Per questo motivo, l'allerta è massima in questura nel capoluogo ciociaro. Il timore è quello di vendette e ritorsioni da parte delle bande albanesi coinvolti nei fatti di sabato sera. La pista della droga e della prostituzione è quella più battuta dagli investigatori e il questore Domenico Condello ha disposto l'aumento della sorveglianza in città, proprio con l'obiettivo di evitare in tutti i modi un'escalation di violenza.

La sparatoria allo Shake Bar di Frosinone

Nel pomeriggio di oggi si è svolto l'interrogatorio in carcere del killer Michea Zaka, assistito dall'avvocato Marco Maietta. L'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il 23enne è accusato di aver ucciso il 27enne Kasemi Kasmi e di aver ferito il fratello di quest'ultimo e due amici. Stando a quanto ha dichiarato Zaka, Kasmi era arrivato nel locale per affrontare l'avversario. Una questione di gelosia per una donna contesa, è la spiegazione fornita agli investigatori.

Da questa mattina, i vigili del fuoco stanno cercando l'arma del delitto, una pistola calibro 22 dalla quale sono stati sparati sette colpi. L'arma, per stessa ammissione del killer, è stata gettata da un ponte sul fiume Cosa in via Verdi. Sarebbe finita tra i rovi, in una specie di discarica abusiva. Le ricerche sono tuttora in corso con i cani e il metal detector.

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