Denisa Maria Adas uccisa e decapitata: “La sua famiglia è offesa da quello che ha detto il killer”

Parlano a Fanpage.it le avvocate Marianna De Simone e Gabriella Bellanova, che difendono la famiglia di Maria Denisa Paun (Adas è il cognome da sposata), strangolata e uccisa da Vasile Frumuzache, reo confesso del femminicidio della 30enne e di quello di Ana Maria Andrei.
Il killer ha parlato di un presunto ricatto messo in atto da Denisa nei suoi confronti. "Mi ha chiesto 10mila euro altrimenti avrebbe rivelato a mia moglie che andavo con le escort". Una versione, dicono le avvocate, "che ci ha lasciato di stucco e ha offeso la famiglia".
Spiega l'avvocata De Simone: "Per quanto ci è noto dai racconti dei familiari, Denisa era una donna che viveva con molta discrezione la propria professione. Evitava qualsiasi rapporto extralavorativo. Appare strano che ove mai avesse avuto un intento estorsivo, si fosse rivolta a una persona dalle modeste condizioni economica. La famiglia tiene a ribadire che condotte di questo genere non ne avrebbe mai messe in atto. Ci appare una forzatura, anche alla luce della scoperta dell'uccisione di un'altra donna. La famiglia, ribadiamo, smentisce e rigetta questa ipotesi".
Continua la legale della madre di Denisa: "Lui ha riferito al procuratore di aver decapitato Denisa nella stanza (del b&b di Prato .ndr) e poi di averla chiusa in una valigia. Ma di tracce ematiche all'interno della camera non ce ne sono. Appare quindi la versione di un uomo sostenuto dalla necessità di mitigare o giustificare la propria scelta scelerata. Non possiamo escludere la serialità del gesto".
Conclude l'avvocata Bellanova, che ha chiesto una pena esemplare per Vasile Frumuzache: "Le modalità con cui questo essere umano è stato trattato cancellano la parola stessa di umanità a carico di questa persona. e questo non può essere tollerato, né oggi né mai. Auspichiamo è di poter ottenere una pena esemplare e che incuta al rispetto della vita umana, qualunque essa sia".