Denisa Adas, segni di colluttazione sul letto: si cerca l’ultimo cliente. La madre: “Ho sentito la telefonata”

Una stanza fintamente ordinata, con il letto sì rifatto, ma palesemente spiegazzato, come se vi fosse avvenuta sopra una colluttazione. Lo ha raccontato, ai microfoni di Chi l'ha Visto, la madre di Denisa Maria Adas, la ragazza di trent'anni scomparsa da Prato ormai da una settimana. La giovane, che lavora come escort, vive a Roma, ma si trovava nella cittadina toscana per incontrare alcuni clienti. E proprio la madre ha ascoltato la conversazione con quello che potrebbe essere l'ultimo uomo che ha incontrato la 30enne. "Ero al telefono con lei – spiega la donna -, quando ha ricevuto una chiamata sull'altro telefono, lei ne aveva due. Ho sentito che questa persona le diceva di essere albanese, chiedendole se fosse un problema. Lei ha risposto assolutamente no". I carabinieri che indagano sul caso stanno cercando di parlare proprio con gli ultimi clienti della donna: uno sembra avere un alibi confermato mentre l'altro, forse proprio quello di origine albanese, non è stato ancora rintracciato. E farlo non è facile dato che i due telefoni di Denisa Maria Adas sono spariti.
L'ipotesi della donna portata via nella valigia
Come detto, non è escluso che all'interno della stanza vi sia stata una colluttazione. A farlo pensare diversi elementi, tra cui la coperta e le federe spiegazzate, e il letto sì rifatto ma di fretta. Dalla stanza manca una valigia grande e un trolley piccolo, i soldi di Denisa Maria Adas e i suoi telefoni. Scomparsi anche molti vestiti. Sono rimasti però i trucchi della ragazza, oltre a due paia di scarpe: cose che la 30enne non avrebbe mai lasciato, andandosene via senza. "Dato che è piccola e molto magra, penso che chi l'ha aggredita l'ha portata fuori chiudendola nella valigia– ha spiegato la madre a Chi l'ha Visto – e poi vicino alla macchina l'ha fatta scendere".
Il mistero del messaggio nella chat tra escort
Le avvocate dalla madre di Denisa Maria Adas, Gabriella Bellanova e Marianna De Simone, riferiscono anche di un messaggio, arrivato in una chat di sostegno tra escort, che appare quanto meno sospetto. "Sono terrorizzata, ci hanno fatto le peggio cose. Siamo prigioniere qui. Ho ventiquattro anni, non voglio più fare questo lavoro. Ale (Alexandra, nome d'arte di Adas, ndr) mi ha spaventata, ci tenevo tantissimo". Non è chiaro chi abbia inviato questo messaggio e a cosa si riferisse. Quel che è certo è che proprio quel giorno Denisa Maria Adas ha segnalato un cliente definito da lei ‘pericoloso'. Alla madre, inoltre, aveva parlato di alcune persone che l'avevano seguita. Poi le è squillato il telefono, e la conversazione si è interrotta.