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Datore di lavoro di Satman Singh indagato da anni per caporalato: aveva detto “è morto per leggerezza”

Renzo Lovato, padre di Antonello, indagato per la morte di Satman Singh, è indagato da cinque anni per caporalato. Ad annunciarlo, in un’esclusiva La7, è stato il giornalista Enrico Mentana.
A cura di Natascia Grbic
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a sinistra Renzo Lovato, a destra Satnam Singh
a sinistra Renzo Lovato, a destra Satnam Singh
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Renzo Lovato, padre di Antonello Lovato e datore di lavoro di Satman Singh, è indagato da cinque anni per caporalato. A riportarlo, in un'esclusiva del TgLa7, è Enrico Mentana. Il giornalista ne aveva dato già notizia sul suo profilo Facebook, anticipando i contenuti del documento di cui è entrato in possesso.

"Ecco, come avevamo denunciato, l'evidenza del fatto che un esteso e sistematico regime di caporalato dominava le campagne dell'agro pontino, e che l'azienda per cui lavorava trattato in modo inumano Singh Satman ne era un esempio notorio: proprio Renzo Lovato, quello che ha provato a dire che Satman ‘ha compiuto una leggerezza che è costata cara a tutti', è indagato da cinque anni per reati di caporalato. Questo documento sarà mostrato nel tgla7 di stasera. Leggerlo non può che fare indignare ancora di più: perché tutto era già risaputo".

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Nel documento si legge che Renzo Lovato, in concorso con altre persone, ha sottoposto "i lavoratori a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno". Pagati una miseria, senza contratto, senza giorni di riposo né ovviamente ferie pagate, costretti ad alloggiare in strutture fatiscenti e degradanti, oltre che a lavorare con tutte le condizioni atmosferiche, dal caldo torrido al freddo, alla pioggia, senza protezione alcuna.

Il figlio di Renzo Lovato, Antonello, è indagato per omicidio colposo, omissione di soccorso e violazione delle leggi sul lavoro. Il padre, in un'intervista rilasciata al Tg1, aveva detto che la morte di Satman Singh era stata una "leggerezza" del lavoratore, "costata cara a tutti noi". Non una parola sul fatto che il figlio aveva scaricato il 31enne in strada, senza chiamare i soccorsi e facendo passare più di un'ora e mezzo tra il momento dell'incidente e quello dell'arrivo dell'ambulanza. Satman Singh, che aveva perso un arto e aveva le gambe fratturate dopo un incidente con un macchinario avvolgiplastica, è morto dopo due giorni di agonia.

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