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Covid 19

D’Amato annuncia a Fanpage.it: “A giugno apriamo prenotazioni del vaccino Covid per fascia 30-40”

L’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ai microfoni di Fanpage.it: “Noi abbiamo fatto la prima dose al 60 per cento degli over 80, al 47 per cento degli over 70 e presto termineremo le prenotazioni per 60enni. Apriremo nuovi hub vaccinali a Porta di Roma, a Cinecittà, all’outlet di Valomontone, alla Vela di Tor Vergata. Per questi hub, però, abbiamo bisogno del doppio delle dosi, se vogliamo raggiungere l’obiettivo di vaccinare 4 milioni di persone entro agosto”.
A cura di Enrico Tata
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L'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it gli sviluppi della campagna vaccinale nella regione della Capitale. "Noi pensiamo di andare velocemente, dosi permettendo, prenotando entro maggio la classe di età che va dai 50 ai 40 ed entro giugno la classe di età che va dai 40 ai 30. Ma per tutto questo servono le dosi", ha dichiarato l'assessore.

Con il nuovo piano Figliuolo come cambieranno le vaccinazioni?

Si confermano le nostre scelte, cioè la vaccinazione per classi d'età, che è stata sempre la nostra linea di azione. Noi abbiamo fatto la prima dose al 60 per cento degli over 80, al 47 per cento degli over 70 e presto termineremo le prenotazioni fino alla fascia 60-61, che verrà aperta lunedì notte. Per noi il piano del generale Figliuolo va bene, nel senso che le classi di età sono quelle che ti consentono di andare avanti velocemente. Apriremo nuovi hub vaccinali a Porta di Roma, a Cinecittà, all'outlet di Valomontone, alla Vela di Tor Vergata. Per questi hub, però, abbiamo bisogno del doppio delle dosi, se vogliamo raggiungere l'obiettivo di vaccinare 4 milioni di persone entro agosto.

Per l'estate saranno vaccinati anche i più giovani?

Noi pensiamo di andare velocemente, dosi permettendo, prenotando entro maggio la classe di età che va dai 50 ai 40 ed entro giugno la classe di età che va dai 40 ai 30. Ma per tutto questo servono le dosi.

Il rapporto governo-Regione rimane conflittuale. Perché?

Noi chiediamo una consegna delle dosi che sia temporalmente opportuna. Non abbiamo esigenza di queste grandi turbolenze che ancora oggi ci sono a partire da AstraZeneca, che non ha mai rispettato una data di consegna e un quantitativo di forniture.

Con la raccomandazione di utilizzare AstraZeneca per over 60, c'è il rischio concreto di avere dosi di vaccino inutilizzate?

Io non credo avanzino dosi di AstraZeneca. Perché è chiaro che adesso questa fornitura andrà commisurata alla classe over 60. Quindi la nostra campagna credo che proseguirà con Pfizer, con Moderna e in larga misura con Johnson&Johnson. Non credo che in futuro vengano prese ulteriori forniture di AstraZeneca.

Le prime dosi J&J saranno utilizzate per la popolazione carceraria. Non è uno scostamento dal piano del governo?

Il primo approvvigionamento è veramente modesto. Ne arriveranno meno di 200mila dosi in tutta Italia e a noi ne arriveranno 18mila, di cui 10mila andranno ad agenti di polizia penitenziaria e detenuti. La linea del governo è una cornice di principio che poi deve essere adattata alle singole realtà. In carcere non possiamo andarci ogni settimana: una volta che andiamo, facciamo tutta la comunità carceraria in pochi giorni. Non si può andare ripetutamente nelle carceri. Quando si va in carcere, si inizia e si finisce.

La Germania sta facendo passi in avanti per acquistare Sputnik. Chiederete che lo faccia anche l'Italia?

Noi spingiamo per l'acquisto di tutti i vaccini che sono utili ai nostri cittadini per arrivare il prima possibile all'immunità di gregge. Io penso che su questo l'Europa debba fare una riflessione maggiore. Sicuramente la Germania sta mettendo i presupposti per avere da un lato una maggiore capacità interna di produzione interna dei vaccini e dall'altro un maggiore approvvigionamento. Se lo fa la Germania, lo deve fare l'Europa e lo deve fare l'Italia.

A che punto è il vaccino Reithera? Quando sarà approvato?

Questi vaccini dovremmo farli per un certo arco di tempo, quindi è importante avere una produzione interna. Questo vaccino è nella fase 2/3 della sperimentazione, che si concluderà entro l'estate. Se tutto andrà bene andrà in produzione dall'autunno.

State già pensando a un piano riaperture?

Un Rt sotto l'1 è importante e deve mantenersi tale. Noi dobbiamo utilizzare coloro che hanno completato il ciclo vaccinale e utilizzare anche i certificati vaccinali per riaprire attività, per la mobilità. Questo deve essere l'elemento di fondo dei prossimi mesi.

L'ipotesi è quindi quella di un pass vaccinale per entrare in cinema, palestre piscine?

Meglio stare aperti offrendo le proprie attività a chi è vaccinato rispetto a restare chiusi. Questo va legittimato da norme, ma credo che la strada sia questa. D'altronde, per esempio, si va in piscina con la cuffia, non si va in piscina senza cuffia. Cominciano ad essere diversi milioni i cittadini che hanno fatto la prima dose e quindi più aumenta questa immunizzazione e più abbiamo una platea che può soddisfare queste esigenze.

Come cambierà la sanità del Lazio dopo la pandemia?

Roma può ospitare la nuova agenzia europea per la sicurezza sanitaria, abbiamo pensato di utilizzare l'ex ospedale Forlanini. La sanità post pandemia deve essere una sanità che viene potenziata sul territorio, con nuove figure, penso al medico domiciliare. Ci dovrà essere un'azione tra ospedale e territorio molto più sinergica e soprattutto ci deve essere una vera e propria rivoluzione digitale: noi abbiamo bisogno di telemonitoraggio, telemedicina e teleassistenza.

Se Zingaretti si candidasse a sindaco di Roma, sarebbe pronto a sostituirlo alla guida della Regione?

Da un anno stiamo lavorando sul Covid, desidero ringraziare tutti gli operatori sanitari, che non si sono mai fermati, nessuno di noi immaginava una sfida così importante. Intanto completiamo questo lavoro, poi le questioni future verranno viste a tempo debito. Non c'è da smentire o confermare, siamo impegnati h24 su questo lavoro e non dobbiamo distogliere questo impegno neanche per un minuto.

Intervista di Valerio Renzi, Cristina Pantaleoni, Simona Berterame.

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