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Criptovalute e caffè, apre a Roma il primo bar d’Europa in cui si paga con i bitcoin

Si trova a due passi dalla Fontana di Trevi. Nel bar, presto sarà possibile pagare con i bitcoin. Come? Bisognerà “aprire un wallet”, spiega uno dei titolari, “una sorta di account, di portafoglio per detenere le monete nella quantità che si desidera”. Ma si potrà anche prenotare un appuntamento con uno consulenti e capire meglio il mondo delle criptovalute.
A cura di Alessandro Rosi
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Presto a Roma sarà possibile prendere un caffè e pagare con i bitcoin. Apre in via Barberini il primo Coinbar in Europa. "Stiamo facendo i test questa settimana", ci spiega Antonello Cugusi, amministratore delegato del Coinbar, "dalla prossima si potrà pagare con le criptovalute". Ma conviene acquistare con i bitcoin? "Rispetto a un'operazione bancaria normale, dove si applica una commissione intorno allo 0.5%, qui è dello 0.2%. E poi le criptovalute non perdono valore e non sono soggette all’inflazione. Ce n’è un numero finito, a differenza della moneta in corso legale che i governi possono decidere di stampare quando vogliono".

Il mondo delle criptovalute, però, di frequente è visto con perplessità. "È vero", prosegue Cugusi, "c’è molta diffidenza verso i bitcoin, anche perché spesso li si associa a operazioni fraudolente. Per questo abbiamo voluto creare un ambiente familiare come quello di un bar, un luogo informale per poter avvicinare il pubblico a questa nuova tecnologia. Qui infatti potrà avere un dialogo con un consulente".

Come si prenotano le consulenze?

Sul sito è possibile accedere alla piattaforma, iscriversi e prenotare un appuntamento con un esperto in materia di criptovalute. Chi sono i consulenti? "Persone che hanno una laurea in economia", spiega il titolare Cugusi, "o che hanno lavorato per una società finanziaria". E i clienti ? "Tanti italiani", prosegue il titolare del Coinbar, "prevalentemente tra i 30 e i 40 anni, fascia d'età che vince più facilmente i timori iniziali verso queste nuove tecnologie".

Quando nasce il progetto Coinbar

Nel 2018 nasce ufficialmente il progetto Coinbar, con due obiettivi: creare un exchange regolamentato secondo le attuali normative e aprire una rete di punti fisici, i Coinbar appunto, ideati come punti di assistenza per la piattaforma, ma anche come veri e propri bar, luoghi di incontro dedicati ad appassionati e curiosi. "L’apertura del locale a luglio ha aiutato molto", commenta Cugusi, "la piattaforma è infatti attiva da più di un anno".

Come si fa a pagare con i bitcoin? 

Il pagamento con criptovalute non sembra poi così difficile. "Basta iscriversi sulla nostra piattaforma", spiega Cugusi, "e comprare bitcoin". Ma ci sono due step. "Con il primo si possono scambiare criptovalute fino a 1000€ al giorno, con il secondo step, premium, si può andare oltre questa soglia". La CONSOB, però, mette in guardia dall'usare i bitcoin. "Le piattaforme di scambio su cui si acquistano e vendono valute digitali", si legge in un documento, "non sono regolamentate, quindi non è prevista una tutela legale specifica in caso di contenzioso o fallimento". E poi continua avvertendo che "la natura relativamente anonima delle valute digitali li ha resi molto attraenti per i criminali, che potrebbero utilizzarli per riciclaggio di denaro sporco e altre attività illegali". Antonello Cugusi non smentisce i rischi, ma precisa. "È vero, i pagamenti non possono essere tracciati, ma quando chi detiene i bitcoin vuole convertirli in euro, dollari o altra valuta, allora si potrà conoscere tutta la storia delle transazioni". Poi aggiunge: "Anche quando paghiamo in contanti c'è il rischio che quel denaro sia frutto di attività illecite".

Antonello Cugusi annuncia inoltre altre offerte all'interno del Coinbar. "Introdurremo presto servizi innovativi", spiega il titolare, "come la possibilità di tracciare tutti i componenti di un prodotto e vedere, attraverso il QR code, il loro percorso. Sarà più trasparente rispetto ai prodotti normali, perché le informazioni sul blockchain non sono inalterabili".

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