Cosa sappiamo sull’attentato a Sigfrido Ranucci di Report: “Ordigno rudimentale dall’alto potere esplosivo”

"Un ordigno rudimentale, con innesco fatto in maniera temporanea e dall'alto potere esplosivo". Il giornalista di Report Sigfrido Ranucci ospite stasera alla trasmissione "Il Cavallo e la Torre" in onda su Rai3 ha parlato di quanto emerso finora dalle indagini. "Le dinamiche con cui è stato posto questo ordigno sono abbastanza significative – ha spiegato il giornalista – Quello che hanno scoperto gli inquirenti intanto è che si tratta di un ordigno rudimentale, con un chilo di esplosivo, probabilmente polvere pirica dall'alto potere esplosivo". Gli investigatori che indagano sull'attentato a Ranucci stanno analizzando l'ordigno e mantengono in massimo riserbo sulla vicenda.
"Proiettili vicino casa"
Ranucci ha spiegato di aver ricevuto e denunciato insieme alla sua scorta varie minacce nell'ultimo anno e mezzo: "Pedinamenti di persone che riprendevano collegati anche con auricolari quando incontravo delle fonti, minacce attraverso degli sms oppure quando la scorta ha trovato dei proiettili P38 nel cespuglio vicino a casa. Proiettili posti in prossimità di inchieste molto importanti come sul caso Moro e sull'uccisione di Piersanti Mattarella".
"Messaggio è possiamo colpire in qualsiasi momento"
I fatti sono avvenuti nella notte di oggi, venerdì 17 ottobre, davanti all'abitazione di Ranucci a Pomezia. L'esplosione ha fatto saltare in aria la macchina del giornalista e una parte del muro del cancello. "L'innesco è stato fatto in maniera temporanea, quindi all'istante e questo significa che chi lo ha fatto esplodere aveva monitorato il fatto che non c'era nessuno" spiega Ranucci.
Il giornalista di Report è convinto che chi ha messo la bomba nella sua auto conosca le sue abitudini: "Il messaggio è che sanno dove mi trovo e che possono colpire in qualsiasi momento". Ranucci infatti mancava da casa da alcuni giorni ed era rientrato poco prima dell'esplosione.
"Approvare leggi che tutelino libertà di stampa"
Ospite in trasmissione ha posto l'attenzione sulla necessità e l'urgenza di approvare leggi che tutelino la libertà di stampa: "Vorrei che si facesse un salto di qualità in questo campo". Ha poi ringraziato tutti coloro che hanno dimostrato vicinanza e solidarietà a lui e alla sua famiglia, compresi i manifestanti che oggi pomeriggio si sono riuniti in presidio davanti alla sede Rai di via Teulada nel quartiere Prati. Ranucci non è sceso per motivi di sicurezza, ma si è comunque voluto affacciare dal balcone per ringraziare, commosso tra gli applausi e i cori dei presenti che gli dicevano: "Forza! Forza!" e "Siamo noi la tua scorta".
Sempre nel pomeriggio gli artificieri dei carabinieri del Comando provinciale di Roma con la Compagnia di Frascati e il Nucleo Radiomobile di Pomezia hanno bonificato una macchina parcheggiata nei pressi dell'abitazione di Ranucci, una Fiat 500X, che risultava rubata e il cui proprietario ne ha denunciato il furto a luglio scorso. L'area circostante è stata transennata, dagli accertamenti fatti non sono emerse criticità.